«Il mio pensiero, oggi, nella Quarta Giornata nazionale del personale sanitario, socio-sanitario, socio-assistenziale e del volontario, non può che essere rivolto a tutti i professionisti della salute che, durante la Pandemia, hanno sacrificato la propria vita per il bene della collettività, hanno lottato faccia a faccia con la morte, soprattutto nei primi giorni di quel tragico febbraio del 2020, e lo hanno fatto in condizioni davvero difficili». Sono le considerazioni in premessa della presidente provinciale Avellino Fratelli d’Italia, Ines Fruncillo.
«Ci accompagnano ancora oggi sentimenti di profonda gratitudine, nonché il vivo ricordo di quell’empatia che in quei mesi si è cementificata, tra professionisti sanitari e collettività, e soprattutto non può mancare il dolore per le famiglie di quei medici e quegli infermieri che, anche in Campania e in provincia di Avellino, come nel resto d’Italia, hanno perso prima di tutto una madre, un padre, una moglie o un marito, il più delle volte senza neanche poterli salutare e guardare negli occhi un’ultima volta.
L’eredità della Pandemia, però, non può essere solo questa. La lezione che le istituzioni si portano sulle spalle deve essere doverosamente quella di ricostruire e riorganizzare il sistema sanitario nazionale, come il Governo Meloni sta facendo dal primo giorno del suo insediamento e sicuramente un contributo di verità arriverà dal lavoro che la Commissione d’Inchiesta Covid svolgerà sulla gestione pandemica.
In Campania, però, il lavoro che ci attende, è davvero arduo, dal momento che autorevoli report nazionali come quello della Fondazione Gimbe confermano che la nostra regione è agli ultimi posti per la qualità delle prestazioni sanitarie offerte ai cittadini.
Siamo di fronte all’ennesima conferma che il problema della sanità in questa Regione è prima di tutto quello della cattiva organizzazione e dell’incapacità di garantire servizi degni di un Paese civile e che la fallimentare politica di De Luca sta solo lasciando per strada macerie.
Nel buio tunnel della sanità campana – conclude Fruncillo- l’unico spiraglio è rappresentato dall’abnegazione degli operatori sanitari che devono però quotidianamente misurarsi con la disastrosa incapacità del Governo De Luca di organizzare una risposta sanitaria adeguata ai bisogni della collettività».