Festiani contro Festa non si può dire. Però non tutti i consiglieri di Davvvero e W la Libertà sono convinti che sia una buona idea lo scontro frontale con la sindaca Laura Nargi, pensano che non convenga tirare troppo la corda, tanto da spezzarla e far “cadere” così l’amministrazione entro la fine del prossimo mese. Alcuni festiani lo hanno fatto presente all’ex sindaco in un incontro che c’è stato nei giorni scorsi. Prudenza, avrebbero consigliato a Festa.
Per tre ragioni. La prima, è una questione di immagine, forma, di apparenza: non possono imporre un diktat incomprensibile alla città: bisognerebbe spiegare, dire quali sono le motivazioni vere, politico-amministrative, magari programmatiche della crisi politica. E’ necessario non far passare lo scontro come un fatto personale, come un capriccio, una smania di protagonismo dell’ex sindaco, che potrebbe dare l’impressione di essere inesorabilmente attaccato alla poltrona, alla fascia tricolore. Nargi apparirebbe come una vittima politica dell’ambizione di potere di Festa e dei suoi. Prima usata e poi scaricata.
Non andrà così, avrebbe ribadito Festa ripetendo che Nargi deve comprendere una volta per tutte che la sua carriera politica, da quando è stata scelta vice sindaco sino alla sua elezione alla guida della città, è stata possibile soltanto grazie ai festiani. Nargi deve in pratica tenere fede al mandato elettorale, la città l’ha votata votando Festa, per un periodo innominabile politicamente. Festa ha investito su Nargi. Punto.
E allora se Nargi fa scelte in autonomia non ha il supporto dei festiani, se nomina assessori senza il via libera di Festa, allora può andare a farsi benedire. Il ragionamento non fa una piega, predica Festa. Non è una questione di deleghe, si tratta di essere corretti, giusti, coerenti nei confronti dell’elettorato.
Alcuni festiani confessano di essere comunque disponibili al dialogo, vogliono governare anche con Nargi: del resto, hanno una solida maggioranza e occupano quasi per intero la lista dei nominativi della nuova giunta. Che vogliono di più?
E allora, qualche poltrona la si può lasciare agli altri, agli alleati o presunti tali. Insomma, ce n’è per tutti. Soprattutto andare di nuovo alle elezioni a maggio o giugno è una scommessa. Bisogna rifare tutto il lavoro: la campagna elettorale è sacrificante economicamente, sfiancante fisicamente. Di contri Festa pare sicuro: alle urne sarà un successo e lui sarà sindaco.
Però c’è l’inchiesta che va avanti, obietta ancora qualche prudente festiano, c’è un ex assessore indagato; proprio nel giorno in cui c’è stata la seduta di consiglio comunale in cui la maggioranza era assente. Ed ecco l’avviso di conclusione delle indagini. Coincidenza, oppure no. Per Festa non è importante, il problema non si pone, la questione giudiziaria, secondo l’ex sindaco, è altra cosa dalla politica. Processo o no, le elezioni si possono vincere.
Comunque nessuno strappo. Solo un confronto franco, per accordarsi su cosa fare. Oggi ci dovrebbe essere un vertice di maggioranza, a partecipare i festiani e la sindaca. La trattativa è aperta, basta che Nargi si dica festiana.