L’attività amministrativa del Comune di Avellino è bloccata: scoperta l’azienda partecipata Acs; scoperto il Cda del Piano di Zona Sociale A4; in bilico il futuro dello stadio Partenio Lombardi; chiuso il Centro Autismo di Valle; fermi i lavori di rifacimento delle strade perché fermo è il Bilancio di Previsione. L’Acs, dopo anni di stallo, aveva finalmente avuto un nuovo amministratore unico, Pasquale Penza, e un nuovo revisore, Francesco De Blasi: ma entrambi si sono dimessi nel giro di un paio di settimane. Il Piano di Zona aveva ancora un presidente dimissionario del consiglio di amministrazione, Antonio Spiniello, ma a quanto pare gli è stato impedito di riunire un’ultima volta il Cda per deliberare almeno il Bilancio e sbloccare progetti sociali che ora rimangono al palo. Lo stadio dovrebbe essere inserito nel Piano di alienazione dei beni comunali, ma anche qui ci sono resistenze e resta tutto in sospeso in attesa che il Bilancio di Previsione venga finalmente votato in Assise (dopo gli ultimi due consigli comunali disertati dalla maggioranza). Le strade rotte della città non possono essere aggiustate, sempre a causa della mancata approvazione del Bilancio. E’ un gioco al massacro da cui è difficile che qualcuno ne esca vincitore. L’ex sindaco Gianluca Festa, azionista di maggioranza dell’amministrazione Nargi, invece di prendersi i meriti dei risultati che si potevano raggiungere insieme, sembra disposto a fare andare tutto a rotoli pur di dimostrare che la colpa è dell’incompetenza di Nargi. Il rischio è che si riveli una missione politicamente suicida, da kamikaze: gli schizzi di fango potrebbero sporcare sia Sansone che i filistei.