No all’antenna 5G ad Avella, parte la mobilitazione. “Il tema 5G non è solo avellano, infatti si è deciso di allargare il comitato a livello mandamentale per iniziare un’attiva collaborazione insieme”. In una recente assemblea tenuta ad Avella si è vista un’ampia partecipazione di cittadini, esponenti di associazioni, qualche rappresentante politico, l’avvocato Chiara Cacace, e cittadini di Mugnano, Quadrelle, Baiano e Sperone.
“Rischiare di vedersi deprezzare i sacrifici di una lunga vita (le nostre case perderanno di valore se intorno a noi ci sarà un’antenna 5G) non ci piace, vedere il nostro territorio archeologico, paesaggistico-naturalistico deturpato non ci piace, se poi c’è il rischio che le onde elettromagnetiche possano compromettere la nostra salute ci piace ancora meno”. Così si legge sul manifesto con cui si sta sensibilizzando il territorio sull’argomento.
E ancora:“Chi è intervenuto ha sostenuto, dando valore al nostro pensiero, che è assolutamente necessario continuare la raccolta firme anche con dei gazebo e soprattutto con l’informazione da far arrivare a tutti i cittadini.
Rimane la volontà e la necessità di fare un incontro con tutti i sindaci del mandamento, così come con il nostro dott. Vincenzo Biancardi per la lettura del regolamento.
Perché ad oggi, non essendoci nessuna legge che obbliga i comuni ad autorizzare l’installazione di antenne 5G, vedi i tanti comuni in Italia che hanno deliberato per il NO alle antenne sui propri territori, lo strumento che può arginare il pullulare di antenne nei nostri paesi è un buon regolamento.
Noi, pur dichiarandoci apartitici -dicono ancora i promotori – riteniamo fermamente che in questa battaglia PACIFICA è necessario coinvolgere anche la politica”.
Sulla base di queste motivazioni è in corso la raccolta delle firme, “nel rispetto del Principio di Precauzione sancito dall’Unione Europea”.