Quanti palazzoni ad Avellino sono fatiscenti o abbandonati? Troppi. Ma forse il Comune di Avellino ha trovato il modo per riqualificarli, anzi, per rigenerare l’intera area in cui sorgono. Una vera e propria rivoluzione green, a consumo di suolo zero, che potrebbe interessare tutti i quartieri, e anche ampie zone della città. Sembra quasi un miraggio, ma questa sera in Commissione Urbanistica, alla presenza dell’assessore al ramo Antonio Genovese, è stato spiegato che è possibile: recentemente è intervenuta una modifica alla legge regionale sulla rigenerazione urbana che permette di demolire e ricostruire quei palazzoni con un aumento di cubatura che va dal 35 al 50 per cento. L’occasione è ghiotta perché un intervento del genere conviene sia ai residenti (e alla città) che all’operatore economico che la realizza. “Con questo lavoro fatto dall’Ufficio Urbanistica – ha detto Genovese al tavolo – abbiamo individuato le zone dove poter attuare gli interventi di demolizione e ricostruzione. Potremo procedere con le attività di rigenerazione urbana con un vantaggio sia per la città che per gli operatori economici che vorranno partecipare”.
I VANTAGGI PER LA CITTA’
“Ogni intervento – ha poi spiegato ai componenti della Commissione l’architetto dell’Ufficio Urbanistica Luigi De Cesare – dovrà prevedere un generale adeguamento agli standard green dell’intera zona interessata, per esempio delle aree a verde e dei parcheggi. Tutte opere che dovranno essere realizzate e che poi rimarranno ai residenti e alla città. Per l’operatore economico che interverrà ci sarà la possibilità di poter incrementare dal 35 al 50% la cubatura a disposizione: per capirci, se si demolisce un palazzone vecchio che ospitava 20 appartamenti, se ne potrà ricostruire al suo posto uno con 30 appartamenti”. La percentuale del 35 per cento riguarda gli edifici privati, mentre per gli edifici pubblici il margine sale al 50 per cento.
Al tavolo della Commissione Urbanistica, presieduta dal consigliere comunale di Siamo Avellino Fabio Liberale (anche lui architetto), c’erano, oltre all’assessore Genovese, anche i consiglieri Antonio Aquino (Movimento Cinque Stelle) e Giovanna Vecchione (Davvero). E’ stato il presidente Liberale a spiegare le potenzialità di questa iniziativa e le prossime tappe con le quali si potrà concretizzare l’operazione rigenerazione: “In estrema sintesi, grazie al lavoro dei nostri professionisti dell’Ufficio Urbanistica stiamo dando il via ad un Piano potenzialmente rivoluzionario per la nostra città. In questa fase iniziale stiamo stilando un Programma operativo di intervento che individua le zone della città in cui si potrà intervenire, e stiamo mettendo a disposizione dell’amministrazione comunale uno strumento in grado di attuare le linee politiche illustrate dalla sindaca Nargi già in campagna elettorale. Parliamo di rigenerare i quartieri e ampie zone della città, ricostruendo edifici in maniera eco sostenibile e senza ulteriore consumo di suolo”.