Valle Ufita – Davanti al portone del Mimit, a Roma, nemmeno tanto sorpresi, mentre arrivano le notizie dall’ Irpinia, da Grottaminarda, di un grande sciopero generale, le tute blu di Industria Italiana Autobus capiscono che, quella di oggi, se non è stata una vittoria poco ci manca.
Anche se “il pericolo Civitillo” non è ancora del tutto scampato, ci sono tre settimane di tempo per cercare nuovi acquirenti. E la trattativa con Seri Industrial è stata, per il momento, bloccata. Così è stato deciso dal ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso. Una corsa contro il tempi, quindi. Ma che sindacati, sindaci e lavoratori sapranno affrontare. Come stamattina. Le tute blu ascoltano Michele De Palma, segretario generale della Fiom. “La determinazione unitaria delle organizzazioni sindacali-dice-a seguito della mobilitazione di tutte le lavoratrici e i lavoratori, degli stabilimenti di Bologna e Flumeri, ha raggiunto un primo obiettivo. Quello che era dato per scontato prima di salire le scale del ministero, è invece cambiato grazie alla mobilitazione che voi avete realizzato”.
“Avete convinto le istituzioni di questo Paese-continua De Palma-che una soluzione senza garanzie soggettive di chi entra nell’azienda, senza piano industriale, e senza livelli occupazionali certi, non può essere preso in considerazione come soluzione definitiva”. La IIA è, sottolinea ancora il segretario, “la prima azienda strategica per il Paese, su cui ci sono risorse pubbliche investite in passato, nuove che saranno messe a disposizione nell’azienda, un mercato. E lavoratori capaci di farli, gli autobus. La responsabilità del management di IIA è chiara e si deve porre un elemento strategico che riguarda il futuro”.
Adesso ventuno giorni dovranno essere trascorsi a cercare un’altra soluzione industriale. “Lo faremo insieme a Leonardo, a Invitalia, alle istituzioni coinvolte. Perché, dal punto di vista dei bilanci, l’azienda senza un intervento in capitale, come ha detto la sottosegretaria Fausta Bergamotto, rischia di non avere condizioni necessarie a poter andare avanti. È del tutto evidente che, oggi, abbiamo conquistato lo spazio negoziale. Ma i prossimi giorni dovranno servire a esercitare tutta la forza e le pressioni del caso per dare dignità ad una azienda che, senza i lavoratori, sarebbe stata chiusa da molto tempo”.