A intervenire sulle dimissioni di Festa è anche Paolo Speranza di “Quaderni di Cinemasud”: “Nell’attesa degli sviluppi dell’inchiesta giudiziaria, mi affido alla risposta di un’esponente delle associazioni di cinema al dilemma di qualche anno fa “collaborare o no con questa Amministrazione?”. Noi non lo abbiamo votato, tante scelte non le condividiamo, ma per il futuro dell’Eliseo e della cultura in città dobbiamo dialogare con tutte le istituzioni. E poi, negli anni scorsi, io tutti questi amministratori illuminati non li ho visti. Così è stato: opposizione (almeno tre manifestazioni pubbliche per la riapertura dell’Eliseo, ad esempio) o collaborazione (alcune rassegne di film in piazza o ”Gli scrittori e la città”) sulla base
dei contenuti. Aggiungo due cose: che vari assessori e consiglieri della maggioranza
al Comune vengono da una storia di centrosinistra, non sono coinvolti in inchieste e
sarebbe politicamente miope, oltre che falso, catalogarli nel centrodestra; e che per
una diversa idea di città voto da vent’anni per Gengaro, Amalio Santoro, Nadia
Arace, Costantino D’Argenio, e se questa prospettiva non si è concretizzata
dobbiamo “ringraziare” anche chi, nel centrosinistra, coltiva un sistema di potere e
ancora oggi porta avanti un ostracismo sospetto verso persone oneste e stimate come
loro o come Antonio Limone”.