AVELLINO – “Le dimissioni di Gianluca Festa non rappresentano soltanto il tramonto di una delle peggiori amministrazioni che abbia mai avuto la città di Avellino, ma anche la fine ingloriosa di una esperienza sorta e prosperata nel segno dell’antipolitica, della sottocultura dell’uomo solo al comando, del trionfo dell’immagine e dell’effimero, del populismo profuso a piene mani nelle dirette Facebook, del presenzialismo fine a se stesso, dell’esibizione ossessiva ed istrionica della figura del sindaco”: queste parole ‘al miele’ arrivano dalla Federazione provinciale del Prc di Avellino.
“Questo quadro già di per sé negativo e critico è sovrastato tuttavia dal macigno che ha portato al crollo dell’amministrazione Festa: la questione morale. Questa non si esaurisce nel pesantissimo quadro giudiziario andato delineandosi nelle ultime settimane a carico di Festa e dei suoi fedelissimi ma ricomprende, in primo luogo, una concezione privatistica della cosa pubblica, il disprezzo assoluto per la trasparenza amministrativa (vedi la vicenda della mancata pubblicazione delle delibere di Giunta), e delle sedi di confronto democratico, la concentrazione dei momenti decisionali nelle mani del primo cittadino e della ristretta consorteria a lui prossima, pressappochismo e superficialità gestionale (vedi la vicenda dei concorsi e, in precedenza, quella del Piano di Zona sociale), un diffuso trasformismo dai tratti predatori, ampiamente praticato negli enti sovracomunali e in quelli di gestione ( non certo estraneo tra l’altro alle analoghe, inquietanti vicende che oggi investono l’Alto Calore e la Provincia), un certo modo di agire ai limiti della legge (ad es. la questione della “Grande s. p a.)”.
“Nel momento in cui si va verso un commissariamento che sgombra il campo nella delicata fase preelettorale dal gruppo di potere finora dominante si impone l’esigenza di un ritorno alla politica. L’alternativa all’ultimo fallimentare quinquennio amministrativo non può essere certo rappresentata da quelle forze politiche che con il loro malgoverno spianarono la strada cinque anni fa all’ascesa di Festa e soci né, tanto meno, dal blocco delle destre che fino a qualche mese or sono vagheggiava la conquista del Comune attraverso un’alleanza con Festa. L’alternativa può essere rinvenuta solo nelle formazioni politiche e sociali estranee ai fallimentari cicli amministrativi succedutisi negli ultimi decenni e nel recupero – effettivo, e non solo proclamato e declamato – dei principi e valori di buona amministrazione, trasparenza, legalità formale sostanziale, partecipazione democratica e socialità. Il Prc svolgerà fino in fondo la propria parte per il conseguimento di tale svolta, a partire dal lavoro avviato in questi mesi con Unione Popolare.