A denunciare la gravità dell’accaduto è il SAPPE, attraverso la vice segretaria regionale per la Campania Marianna Argenio, che evidenzia come l’uso dei droni rappresenti ormai una minaccia sempre più frequente e sofisticata: “Il SAPPE, primo sindacato del Corpo di Polizia Penitenziaria, esprime forte preoccupazione per un episodio che conferma la crescente sofisticazione dei metodi utilizzati dalla criminalità. L’uso dei droni per introdurre droga e altri oggetti illeciti nelle carceri è ormai un fenomeno consolidato e pericolosissimo… ringraziamo il personale della Casa Circondariale di Avellino per la professionalità, ancora una volta, dimostrata”.
Il segretario generale del SAPPE Donato Capece rilancia l’allarme: “Rivolgiamo un sentito plauso al personale di Avellino. È inaccettabile che la sicurezza e la legalità in carcere debbano dipendere unicamente dall’abnegazione degli agenti. Mentre il crimine si evolve e utilizza microtecnologie, le forze dell’ordine vengono lasciate sole, con una drammatica carenza di strumenti elettronici, mezzi moderni e formazione adeguata… Per questo chiediamo interventi urgenti per dotare la Polizia Penitenziaria dei mezzi che merita”.
Capece aggiunge poi un monito chiaro: “Non possiamo più permetterci che episodi di questo tipo diventino la norma. La sicurezza degli operatori, dei detenuti e dell’intera comunità è a rischio. Il SAPPE continuerà a monitorare la situazione e a denunciare ogni tentativo di compromettere l’integrità e la sicurezza degli istituti penitenziari”.



