Geppino Giacobbe, ex assessore all’istruzione della giunta Festa, con 490 preferenze è stato tra i più votati nella tornata amministrativa cittadina, candidato in Moderati e Riformisti, compagine che fa riferimento al consigliere regionale Livio Petitto, a sostegno della coalizione Patto Civico di Rino Genovese.
Giacobbe, quanto ha contribuito il vostro appoggio alla vittoria di Laura Nargi?
“Siamo stati determinanti, Nargi ha recuperato quasi 2000 voti”.
Si ricompatta la maggioranza che ha governato con l’ex sindaco Festa: Livio Petitto e Angelo D’Agostino che al primo turno avevano supportato Genovese ora si ritrovano su Nargi. Non potevate pensarci dall’inizio?
“Sì, si ricompatta la maggioranza di Festa. Mi sembra giusto: abbiamo lavorato bene insieme. Se non ci fossero state le inchieste giudiziarie, avremmo amministrato fino all’ultimo giorno della consiliatura e le elezioni sarebbero state un successo ancora maggiore. La giustizia ora farà il suo corso”.
Perché la maggioranza di Festa non si è schierata compatta dal primo momento?
“Non c’erano i presupposti per farlo. Al secondo turno abbiamo ritenuto che fosse politicamente opportuno stringere una intesa non formale. Vogliamo lavorare per la città, sulla base di una convergenza programmatica”.
Ecco, la prima cosa da fare?
“Come ha detto la nuova sindaca, aprire il centro per l’autismo e sopratutto pacificare la comunità: ho percepito troppo livore in questa campagna elettorale”.
Perché Nargi ha vinto?
“Perché abbiamo amministrato bene, abbiamo reso la città migliore, più vivibile. La gente ha visto i risultati e ci ha votato. Lo dimostra, tra l’altro, il voto delle periferie, dove la qualità della vita è migliorata. C’è comunque ancora tanto da fare”.
Perché Gengaro ha perso?
“Per il suo modo di affrontare la questione giudiziaria: ha impostato la sua campagna elettorale come una battaglia per la legalità quando invece avrebbe dovuto limitarsi a spiegare il programma, la sua visione di Avellino”.
E’ la vittoria di Festa?
“No, la nostra è la vittoria di tutto un gruppo di persone che ha lavorato con dedizione per il bene della città. Ma è anche la vittoria di chi ha creduto nel nostro progetto e lo ha condiviso per la prima volta da protagonista”.
Qualcuno ha criticato l’omaggio che alcuni cittadini hanno rivolto a Festa andando fin sotto casa sua a salutarlo e festeggiare: lei non lo avrebbe fatto?
“Personalmente no, non lo avrei fatto, ma penso che sia giustificato questo grande entusiasmo per la vittoria elettorale. Rinnovo l’appello a pacificare la comunità della nostra città e lavorare insieme nell’interesse di tutti. Con le opposizioni abbiamo molte proposte in comune, dobbiamo collaborare per realizzarle”.