E’ una storia infinita. Che riguarda tutta la provincia: assetata e sconsolata per qualcosa che non sembra avere una fine. Il disagio per le interruzioni idriche, e quindi del servizio pubblico, continua e diventa sempre più urgente. Cresce il disagio della popolazione residente per le ripetute interruzioni del servizio primario di erogazione dell’acqua potabile. A dire “basta” è il Comune di Montecalvo che soffre, suo malgrado, della assenza di acqua dai rubinetti: nel periodo estivo e, adesso, anche in quello invernale. Un difetto molto antico, insomma. E la comunità ne soffre, ogni giorno nelle ore notturne. Per consentire, così pare, il riempimento della cisterna comunale del monte Cesine. E ci sono due correnti di pensiero. Da una parte si sottolinea che l’acqua è un bene primario essenziale alla vita, mentre dall’altra si dice che l’interruzione notturna rappresenta un problema per chi la mattina si alza presto per andare a scuola o al lavoro.
Intanto sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere di minoranza Carlo Pizzillo. “A margine dell’ultimo consiglio comunale ho posto all’attenzione del consesso la questione relativa al grave disagio della mancanza di acqua. – dice Pizzillo – Ultimamente i rubinetti cominciano ad erogare non prima delle 8,30/9.00, con gravissimo disagio per tutti questo perché il dipendente dell’Alto Calore che deve aprire la valvola viene da fuori Montecalvo; ho chiesto al Sindaco se fosse possibile, edotto l’Alto Calore della gravità del problema, di autorizzare un dipendente comunale a svolgere la funzione in un orario più consono alle esigenze delle famiglie montecalvesi; il consigliere di maggioranza Siciliano ci ha rassicurato che sarebbe stato messo in funzione un sistema per l’apertura da remoto del sistema, che ci auguriamo sia fatto rapidamente. Ho anche detto che non si vuole strumentalizzare il problema ma pur sapendo che la questione è sicuramente non gestibile direttamente dall’amministrazione il consiglio comunale non può far finta di niente e ho chiesto al sindaco che si ponga a capo di un comitato civico che veda il consiglio comunale tutto al suo fianco insieme a tutta la comunità; che si cerchi in ogni modo di avere il finanziamento per la seconda vasca, che, se non risolutivo, ridurrebbe i disagi; io propongo di aprire nel bilancio comunale una voce per un aiuto alle famiglie più deboli della nostra comunità al fine di poter disporre di un serbatoio per fare una riserva in grado di attutire il disagio relativo alla carenza idrica. A tale fine potrebbero essere utilizzati la somma di € 500.000 € che l’Alto Calore deve al Comune che sono già iscritti come residui attivi al bilancio. Infine in assenza di risposte di fare un sit-in davanti alla sede dell’alto calore con in testa il sindaco con la fascia tricolore insieme a tutti i consigliere comunali ed una numerosissima rappresentanza della comunità, ed infine di organizzare una giornata nella quale i Montecalvo tutti facciano un gran falò con le bollette dell’acqua. Il mio augurio che insieme si cominci a fare qualcosa senza nessuno spirito di critica e contrapposizione, ma è l’ora in cui non possiamo continuare ad essere indifferenti su questa questione”.
Una storia che, più passa il tempo, e più diventa complicata. Sarebbe opportuno che nascesse, anche qui, un Comitato civico.