Riceviamo e pubblichiamo da Virgilio Caivano, portavoce dei Piccoli Comuni Italiani; “Dalla padella alla brace il passo è breve. Le sorgenti irpine passano dall’Alto Calore Servizi alla Regione Campania. Le sorgenti irpine che alimentano i fiumi Sele e Calore, quelle di Cassano e Baiardo a Montemarano escono dalla responsabilità dell’Alto Calore ed entrano a far parte della Grande Adduzione in Campania”.
“Ancora una volta – scrive Caivano – ci troviamo di fronte a soluzioni posticce che non risolveranno il tema. Il disastro idrico campano, lucano, pugliese, molisano, calabrese merita ben altre risposte. La Campania è l’epigono di un Mezzogiorno mediocre e senza visione. Occorre una governance in grado di affrontare il disastro di 44mila chilometri di reti idriche autentiche gruviere che vanno rifatte ex novo con tutta la filiera del sistema idrico pubblico italiano. Una governance che deve rispettare l’Irpinia, i territori delle aree appenniniche e non
espropriare come sempre più spesso accade”.
“Una domanda – sollecita il leader di Piccoli Comuni – sorge spontanea: Acquedotto Campania è nella condizione
di trovare soluzioni? Ai cittadini irpini, sanniti, alle aziende zootecniche, alla ruralità, alle imprese duramente provati in questi mesi, servono risposte serie e non minestre riscaldate. La partecipazione ed il controllo degli atti da parte dei cittadini viene sistematicamente elusa dalle istituzioni regionali. La necessità di una legislazione”.