Evitato il carcere per i due ventenni di Napoli arrestati in flagranza di reato la mattina del 23 Maggio 2023 dai Carabinieri della Stazione di Roma.
I due giovani, B.G., classe 2003, e G.A., classe 2004, erano stati tratti in arresto in flagranza di reato in una zona centrale di Roma dove, secondo l’assunto accusatorio, stavano portanto a termine una estorsione aggravata ai danni di una ottantenne.
L’anziana vittima, infatti, aveva ricevuto la mattina dei fatti una telefonata da un giovane il quale si era finto suo nipote. Il ragazzo, con voce trafelata, affermava di essere stato sequestrato e che i suoi rapinatori pretendevano la somma di 6 mila euro per rilasciarlo.
L’anziana donna immediatamente dichiarava di essere disponibile a pagare e raccoglieva nella propria abitazione una somma in contanti di circa 3 mila euro oltre a gioielli vari sino ad arrivare all’importo di circa 6 mila euro.
L’anziana donna, presa dal panico, contattava telefonicamente uno dei suoi figli il quale, dopo qualche telefonata, riusciva a contattare il nipote il quale lo rassicurava circa la sua condizione di assoluta libertà.
Venivano pertanto allertati i Carabinieri della locale Stazione i quali, una volta giunti sul posto, invitavano la donna anziana a fissare un appuntamento con i malfattori.
All’ora stabilita i due giovani si recavano presso l’abitazione della donna con l’intento di incassare il riscatto ma venivano immediatamente bloccati dai Carabinieri che si erano piazzati sia presso l’ingresso del palazzo sia all’interno dell’appartamento della donna.
Questa mattina dinanzi alla Decima Sezione Penale del Tribunale Collegiale di Roma si è celebrato il processo di primo grado a carico dei due giovani accusati di estorsione aggravata, entrambi difesi dall’avvocato avellinese Rolando Iorio.
Uno dei due giovani pochi mesi prima era già stato tratto in arresto per fatti analoghi.
Ad aggravare la situazione anche quando rinvenuto all’interno dei telefoni cellulari sequestrati ai due imputati.
In particolare, in uno dei telefoni è stato rinvenuto un video, girato proprio da uno degli imputati, nel quale si documentava il perpetrato furto all’interno di un’altra abitazione con addirittura la ripresa dell’apertura di una cassaforte blindata.
A fronte di una richiesta di condanna assai elevata avanzata dal Pubblico Ministero presente in aula, il quale aveva chiesto anche l’applicazione della misura cautelare del carcere per i due giovani imputati, B.G. e G.A., che si trovano ai domiciliari, sono stati condannati alla pena di anni 3 e mesi 4 di reclusione.
Pena blanda, quindi, anche in considerazione del tipo di reato contestato che prevede una condanna da 7 a 20 anni. L’avvocato Rolando Iorio ha comunque preannunciato appello.