“Le rassicurazioni del nuovo imprenditore sono sicuramente un segnale positivo, ma al momento sono solo parole, e non possono bastare. Abbiamo bisogno di confrontarci con l’azienda al più presto sul futuro delle nove lavoratrici ex Conbipel”. La segretaria generale della Cgil Italia D’Acierno torna alla carica in vista dell’inaugurazione del 4 ottobre ad Atripalda. A distanza di poco meno di un anno dalla chiusura, l’edificio del centro commerciale “Appia” è pronto a riaprire i battenti sotto la gestione del Group M di San Giuseppe Vesuviano, realtà molto solida impegnata nel settore dell’abbigliamento. Nei giorni scorsi il segretario della Filcams Luigi Ambrosone ha inviato una richiesta ufficiale di incontro, per il momento ancora senza riscontro.
“In questi lunghi mesi ognuno ha fatto la propria parte, a partire dalla locale amministrazione comunale e dalla proprietà dell’immobile, ma è chiaro – continua D’Acierno – che ora c’è bisogno di un ulteriore scatto. L’azienda deve chiarire se è davvero intenzionata a recuperare tutte le lavoratrici, ed a quali condizioni”. Le nove donne sono coperte da cassa integrazione fino a fine anno. “Farle rientrare subito – aggiunge Ambrosone – richiederebbe l’avvio di una procedura specifica per interrompere la cassa integrazione. Le dichiarazioni trapelate in questi giorni lasciano il tempo che trovano. L’unico dato certo è che all’inaugurazione della nuova sede mancano pochi giorni, senza contare che ci sarebbe anche da allestire la sede e capire l’organizzazione del lavoro. I punti da chiarire sono tanti, per questo riteniamo necessario un confronto con l’azienda”.
Come per l’ex Conbipel, le nuove attività, che prevedono un’offerta di abbigliamento per uomo, donna e bambino, si svilupperanno su tutti i piani dell’edificio, e quindi deposito, piano terra e primo piano. La prossima inaugurazione apre così una nuova fase per la sede commerciale ferma dallo scorso 8 dicembre, quando i vertici del marchio di abbigliamento Conbipel, specializzato in capi in pelle e in pellicceria, decisero, in linea con un piano nazionale di riorganizzazione, di chiudere i locali. “La ripartenza di un’attività commerciale, in una congiuntura così difficile per il settore, è sicuramente una buona notizia, ma come sindacato – conclude Ambrosone – siamo attenti, prima di tutto, alla salvaguardia dell’occupazione: è questo il nostro primo obiettivo”.