Export, balzo in avanti dell’Irpinia che, alla fine del primo semestre 2025, in base alle ultime rilevazioni Istat, riconquista il terzo posto tra le province campane, alle spalle di Napoli e Caserta. La prima provincia per esportazioni si conferma il capoluogo regionale con 7,5 miliardi, pari al 65,1% dell’export di tutta la Campania. Al secondo gradino c’è la provincia di Salerno con 1,8 miliardi di esportazioni, pari al 16,3% dell’export regionale. La provincia di Avellino, con un export di oltre 7 miliardi, rappresenta l’8,8% del dato campano davanti alle province di Caserta (8,7%) e Benevento (1,4%).
Una performance più che positiva per la nostra economia (+18.2%), trainata dall’industria manifatturiera e, in particolare, dal settore dei “metalli di base preziosi e non ferrosi”. Oltre all’oro, c’è spazio per rame, zinco, piombo e alluminio, molto diffusi nell’industria dell’auto, dell’aerospazio, della farmaceutica e nell’elettronica. Non è un caso la presenza di eccellenze come Aurubis Italia, produttrice di barre di rame nel Sud Italia, Sirpress di Nusco che opera nel comparto dell’alluminio, o Irpinia Zinco. Senza dimenticare la Omi di Lacedonia e la Ema (gruppo Rolls Royce) di Morra De Sanctis. Crescono del 53% anche le esportazioni di automobili, trainate da Menarini che, con quasi a 138 milioni di euro, bilancia in parte la flessione del 22% di Stellantis. Tengono, a differenze di altre province campane, le esportazioni delle conserve che, insieme agli altri prodotti alimentari, raggiungono quota 72 milioni di euro.