di Egidio Leonardo Caruso
Domenica 7 Dicembre con la gara disputata sul circuito Yas Marina di Abu Dhabi, si è concluso il mondiale di Formula 1 2025, che ha visto trionfare il pilota britannico Lando Norris su McLaren pur essendo arrivato terzo al traguardo, preceduto dal compagno di squadra l’australiano Oscar Piastri e dal campione del mondo in carica Max Verstappen su Red Bull. La prima delle Ferrari quella del monegasco Charles Leclerc si è posizionata ai piedi del podio dopo l’ennesimo week-end difficile, costringendo il pilota ad andare ben oltre il limite pur di conquistare un piazzamento decente. Lewis Hamilton invece, è stato autore di una grande rimonta tagliando il traguardo in nona posizione, dopo essere partito dalla diciannovesima casella. Si è chiusa così una stagione a dir poco nera per la scuderia di Maranello, non è la prima volta che ciò accade purtroppo: nel 1980 con il decimo posto nei costruttori e zero podi, gli anni dal 1991 al 93 caratterizzati da una profonda crisi tecnica, cambi di gestione e licenziamenti prima dell’arrivo sulla rossa di Michel Schumacher nel 1996, già due volte campione del mondo con Benetton, in un momento storico molto simile alla stagione appena trascorsa. Bisognerà attendere il nuovo millennio per rivedere la Ferrari sul tetto del mondo l’8 Ottobre 2000, sul circuito Giapponese di Suzuka, gli uomini in rosso sotto la gestione tecnica del duo Jean Todt- Ross Brown, conquistano dopo ben ventun anni di astinenza il loro decimo titolo costruttori, aprendo un ciclo storico di vittorie con ben 5 titoli piloti e costruttori consecutivi, fino al 2004.
Dopo l’epopea Schumacher con a capo dell’azienda il Presidente Montezemolo, occorrerà attendere il 2007 per rivedere la Scuderia Ferrari trionfare con il pilota finlandese Kimi Räikkönen, soprannominato iceman per la sua capacità di non “mostrare alcuna emozione”, a ricoprire la carica di Team Principal Stefano Domenicali, imolese proveniente da quell’area del Paese ribattezzata come Motor Valley, proprio l’Emilia-Romagna infatti da diversi anni, è stata in grado di creare un distretto motoristico, capace di portare in alto il nome dell’Italia nel mondo. Dopo il 2007 solo delusioni e amarezze nel 2008, mondiale sfumato all’ultima curva nell’atto finale della stagione per Felipe Massa, poi 2010 e nel 2012, con al volante il pilota asturiano Fernando Alonso con entrambi i campionati decisi all’ultima gara, proprio sul circuito degli Emirati Arabi contro un giovanissimo e arrembante Sebastian Vettel su Red Bull, nonostante fosse stato in testa al mondiale per gran parte delle gare di entrambe le stagioni.
Nella stagione 2015 proprio il tedesco Sebastian Vettel con all’attivo quattro titoli mondiali, approda in Ferrari al posto di Alonso, tante cose cambiano anche sul piano societario, a Montezemolo subentra Sergio Marchionne potentissimo manager italo-canadese, già autore del rilancio in un’ottica di internazionalizzazione del gruppo FIAT prima, FCA poi, che assume prima la carica di Presidente e dopo qualche tempo anche quella di CEO dell’azienda, con l’obiettivo di rilanciare la scuderia profondamente delusa e a secco di successi da troppo tempo, si tratta di cambiamenti profondi e decisi: la giuda della gestione sportiva viene affidata a Maurizio Arrivabene, rappresentante degli sponsor nella F1 Commission, a cui Marchionne attribuisce doti particolari di carisma e leadership necessarie per riaccendere la scintilla della passione, oltre ad affidare il progetto della vettura ad ingegneri “giovani e sbarbati” come amava definirli, pieni di idee, desiderosi di successo, arrivano alcune vittorie storiche, si torna a lottare ma il grande obiettivo di riportare la Ferrari ad essere la migliore, viene solo sfiorato. Nel 2018 la prematura scomparsa del Presidente è un duro colpo per tutto l’ambiente ferrarista, che fa perdere entusiasmo e slancio creativo, al suo posto subentra John Elkann in qualità di Presidente tuttora in carica e l’Amministratore Delegato maltese Louis Camilleri, nel 2019 la gestione sportiva viene affidata all’ingegnere italo-svizzero Mattia Binotto, che ricopre l’incarico fino al 2022, insieme a lui esordisce in F1 l’attuale pilota Charles Leclerc, cresciuto nella Ferrari Driver Accademy, da tutti considerato “il predestinato”, al di là di proclami e buoni propositi la vittoria resta un miraggio regnano tensione, e un rapporto mai decollato fra i due.
Ecco l’ennesima rivoluzione: nel 2021 come nuovo AD viene nominato il fisico Benedetto Vigna, mentre il 13 Dicembre 2022 Frederic Vasseur ingegnere francese viene nominato nuovo Team Principal della Scuderia di Maranello, con la nuova stagione ormai alle porte e il progetto della vettura quasi ultimato cambia ben poco, regnano confusione, lotte di potere interne e accuse di presunti sabotaggi, il 2024 sembra essere una stagione sportiva relativamente serena, dopo diversi cambi di tecnici, il progetto SF-24 consente quantomeno di lottare per il podio, arrivano vittorie importanti: Melbourne, Monaco, Monza, Stati Uniti, Messico, il mondiale costruttori invece, si decide solo nell’ultimo appuntamento stagionale, con il secondo posto a 14 punti dalla McLaren. Tutto sembra far pensare che il 2025 sia finalmente l’anno della svolta, anche in virtù dell’approdo alla corte del Cavallino Rampante di Sir Lewis Hamilton, 7 volte campione del mondo nella classe regina, insieme a Leclerc si compone un vero e proprio dream team, si può e si deve solo vincere e invece…. l’ennesimo fallimento 0 vittorie all’attivo, un SF-25 inguidabile e senza ritmo, mai in lotta nel corso della stagione, nei costruttori si chiude addirittura in quarta posizione, distante anni luce da una stradominante McLaren, gestita magistralmente dall’ingegnere italiano cresciuto in Ferrari Andrea Stella, capace di dar vita ad un progetto solido con uno sviluppo costante e mirato, una vettura ben bilanciata sui vari circuiti affrontati, veloce, performante con livelli di prestazione costante.
A fare da contraltare all’ennesima disastrosa stagione in F1, per fortuna ci ha pensato il Team Ferrari WEC 2025, (World Endurance Championship), il massimo campionato mondiale di corse automobilistiche di durata, dove la Ferrari 499P sotto la direzione di Antonello Coletta, Direttore Endurance e Corse Clienti Ferrari, ha vinto sia il titolo costruttori che quello piloti, la hypercar di Maranello ha superato ogni aspettativa, dominando con tre vittorie consecutive nelle ultime tre edizioni della leggendaria 24 Ore di Le Mans.
Questi risultati testimoniano che ci sono competenze e professionalità elevate cui va data fiducia e libertà d’azione, a mancare probabilmente è il management aziendale che forte della gloriosa storia del marchio Ferrari, sembra essere più concentrato sui risultati finanziari sempre eccellenti, a scapito della gestione sportiva a volte percepita più come un peso di cui liberarsi, anche in virtù degli elevati costi da sostenere per restare in F1, con il concreto rischio di generare frustrazione nel team, e deprimere l’intero mondo Ferrari, a cominciare dalle decine di milioni di tifosi presenti in tutto il mondo, che non smettono mai di dimostrare il proprio amore al di là di ogni limite e oltre ogni fallimento, spinti dalla profonda passione che da sempre rappresenta il DNA dell’azienda. Solo rimettendo al centro delle proprie azioni questa caratteristica sarà possibile tornare a lottare per la vittoria.



