“Il verbale dei licenziamenti incentivati è stato il motivo della nuova rottura sindacale, consumatasi all’Unione Industriale di Avellino. Uilm e Fiom hanno sottoscritto (senza garanzie) e si sono isolati. La maggioranza sindacale della Denso, rappresentata da Fim-Fismic e Uglm, invece ha bloccato tutto, in attesa di chiarimenti con la Direzione Nazionale”. Arriva a stretto giro la replica delle segreterie di Fim, Fismic e Uglm alle dichiarazioni del segretario della Uilm Gaetano Altieri.
“C’è una minoranza rumorosa e contraddittoria che sta perseguendo in Denso una battaglia personale destinata alla sconfitta. Altieri si contraddice nel tentativo di far rientrare il licenziamento del suo Rsu, portando in Parlamento la questione (interrogazione parlamentare) e nel frattempo commette un errore madornale, sostituendo il delegato, prima della sentenza del Tribunale, precludendogli così ogni possibilità di ritorno da Rsu”.
Nel mirino di Fim, Fismic e Uglm anche l’operato del segretario della Fiom Giuseppe Morsa “che si contraddice due volte nella stessa giornata. La mattina non firma in Stellantis l’esodo incentivato con più soldi e garanzie occupazionali, e nel pomeriggio firma un verbale alla Denso con meno soldi e meno garanzie. All’azienda spetta il compito di fare chiarezza su tutto: il perché dei ritardi dell’approvazione del finanziamento da parte del MIMIT e quali conseguenze in caso di riduzione o mancata approvazione. L’assunzione di responsabilità da parte nostra per assicurare un governo alla fabbrica si basa sul mantenimento dei livelli occupazionali e sulle garanzie di rilancio per il futuro. Nel prossimo incontro – conclude la nota dei segretari Galano, Zaolino e Iacovacci – valuteremo lo scenario che ci sarà prospettato e ci comporteremo di conseguenza”.