Grottaminarda – Si è parlato di lavoro, politiche industriali per un nuovo modello di sviluppo sostenibile durante la giornata della”Fiom in festa” nella cittadina ufitana. In un pomeriggio assolato, come è normale anche nelle giornate settembrine, prima del dibattito si aspettava che arrivassero gli ospiti: tra questi, gli onorevoli Piero De Luca e Michele Gubitosa, rispettivamente Pd e M5S, quindi il segretario nazionale del sindacato Michele De Palma e quello provinciale Giuseppe Morsa, insieme alla segretaria Cgil di Avellino, Ilaria D’Acierno e al vicepresidente Svimez StefanoPrezioso. A fare gli onori di casa il sindaco di Grottaminarda, Marcantonio Spera. Gubitosa, alla domanda del moderatore dell’incontro Norberto Vitale, che gli chiedeva se politica e istituzioni potessero fare di più, rispondeva che”in questo caso, il governo, deve mettere a disposizione risorse affinché anche nelle aree interne l’impresa possa avere la possibilità di svilupparsi ed espandersi. Il problema è, però, ci sono sempre più tagli perché si preferisce il riarmo per 800 miliardi di euro e perdere la sfida sui dazi con Trump piuttosto che stare vicini alle imprese”. L’onorevole dem, sottolineava come bisognasse creare le condizioni perché gli investimenti siano ci siano.”La politica ha un ruolo rilevante – dice il”quasi” neo segretario regionale del Pd -, nel creare le condizioni di contesto affinché imprese possano investire, crescere e svilupparsi. E non delocalizzare, sopratutto nelle nostre aree interne. Il governo finora ha fatto l’esatto opposto. Non ha politica industriale e sono ventisei mesi che la produzione continuata è in calo”. Quindi si sofferma sulle infrastrutture che interessano questa parte della provincia:”Tagliati 20 miliardi complessivamente nel Meridione, senza rafforzare la rete infrastrutturale al Sud. Insabbiati i soldi del Pnrr, mentre ci sono progetti rilevanti legati all’A/V, alla logistica definanziata. Recuperata con 130 milioni di investimenti dalla Regione”. Il sindaco di Grottaminarda, Marcantonio Spera, aggiunge che”quelli di cui stiamo discutendo saranno argomenti di campagna elettorale (tra poco ci saranno le elezioni regionali). Lo sviluppo delle aree interne, la piattaforma logistica, stazione Hirpinia, la zona industriale di valle Ufita che deve e può decollare. Chi non lavorerà per questo se ne dovrà andare dalla Campania se non dell’Italia. Perché commeterebbe un omicidio di massa”. Poi, di striscio, affronta anche il tema della crisi idrica.”Che va finalmente affrontata, uno dei problemi maggiori”. E conclude:” Qui, per ogni cosa, bisogna lottare”. Quindi, il segretario provinciale Fiom,Morsa, per il quale è importante camminare insieme:” Per provare a trovare soluzioni per la vertenza ArcelorMittal. Non possiamo più aspettare. Dobbiamo per forza stare insieme, partiamo da un modello. Basta con le divisioni spicce. Deve essere una alleanza a molti livelli: sindacati, consiglieri provinciali, sindaci, ma non possiamo più dividerci”. E ricorda come è avvenuto per la stazione logistica.”Per quale motivo abbiamo una opportunità e ci dividiamo – si chiede Morsa -. Sul nulla”. Quella dell’ultima assemblea per Alto Calore”e’ stata una sceneggiata. Abbiamo di fronte due modelli: o quello di A.C. o quello adottato per la stazione Hirpinia. Valorizziamo quest’ultimo”. La segrearia provinciale della Cgil, Ilaria D’Acierno, ha messo in evidenza il ruolo, e la forza, dei lavoratori che, da queste parti, sono stati capaci attraverso le loro lotte, di formare i tentativi di chiusura delle fabbriche, vedi quella che oggi è la Menarini. Michele De Palma, chiarisce che”bisogna rimettere al centro il tema del lavoro. Nel corso di questi anni abbiamo fatto battaglie durissime per mantenere un sistema industriale che rischiava di essere cancellato. Fma, Menarini, oggi per ArcelorMittal, la verità è che i lavoratori insieme al sindacato stanno difendendo il loro posto di lavoro”. E si rivolge alla politica:”Deve capire che senza metalmeccanici non c’è futuro per questo territorio”. In merito allo sviluppo sostenibile”si organizza con gli investimenti, con la ricerca e lo sviluppo. Affidiamoci ai giovani nelle scuole, nelle università per fare la ricerca che serve. Creiamo la possibilità di guardare alle tecnologie del futuro. Perché se difendiamo solo quello che avevamo non saremo in grado di mettere un piede nel futuro”. E non c’è dignità. A proposito di questo ricorda la popolazione di Palestina”che la sta perdendo a causa del genocidio perpetrato da Israele. A Gaza si muore di fame prima che per le bombe”.



