Si attivi lo stato di emergenza per risolvere la crisi idrica in Irpinia e salario minimo in tutti i Comuni irpini: queste le due proposte che arrivano dai Giovani Pd di Avellino. Le ha illustrate questa mattina il portavoce del comitato ‘Patto Generazionale per l’Irpinia’, Gabriele Uva: “Le nostre proposte sono indirizzate al presidente Vincenzo De Luca e alla premier Giorgia Meloni, oltre che, sul fronte del salario minimo, ai singoli Comuni irpini, ai sindaci e alle Stazioni Appaltanti del territorio affinché si dia un salario minimo dignitoso ai lavoratori, soprattutto quelli del comparto dei servizi, di almeno 9 euro lordi all’ora”.
“Siamo qui per ribadire, soprattutto per quanto riguarda l’acqua, che è una crisi senza precedenti, inarrestabile e continua. Abbiamo il dovere – spiega Uva – di segnalare questa situazione emergenziale al governo e alle istituzioni preposte affinché riconoscano lo stato di emergenza. Lo stato di emergenza consentirebbe di valersi delle risorse sul fondo nazionale per le emergenze e per stanziarle a favore dei primi interventi”.
Uva si è espresso anche in vista delle elezioni regionali, sul nuovo scenario che si apre dopo la pronuncia della Consulta contro il terzo mandato per il governatore De Luca: “Questa sentenza ha cementificato l’alleanza di centrosinistra e questo determinerà probabilmente la vittoria alle prossime Regionali e che deve tener conto del lavoro fatto anche dal presidente De Luca e deve essere coinvolto nella costruzione dell’alleanza e della scelta della candidatura apicale. Dopodiché bisogna tener presente del modello Napoli nella costruzione di una alleanza vincente, però partendo dai programmi, dalle esigenze e dalle ferite sanguinanti dei territori che noi, per quanto riguarda l’Irpinia proviamo a riparare. In questi anni c’è stata un’attenzione forte alle aree interne, qualcosa in più poteva essere comunque fatta, e noi siamo qui proprio per rafforzare quei punti che potevano essere curati di più, come per esempio la vicenda idrica”.
L’AFFONDO DI CLAUDIO PETROZZELLI CONTRO GLI SCHELETRI NELL’ARMADIO DEL PD DI AVELLINO
“Come iscritti al Pd crediamo che questo partito debba essere il motore per portare avanti determinate istanze e vogliamo che queste battaglie siano di tutto il Pd. Facciamo queste proposte come Patto Generazionale perché, devo dire, in maniera meno polemica possibile, che purtroppo il partito negli ultimi anni non è stato presente in maniera esaustiva su queste tematiche: ci sono stati troppi non-detti, troppi omissis, troppe prese di posizioni non prese, e crediamo che invece il partito leader del centrosinistra debba prendere una posizione chiara su certe questioni fondamentali. La richiesta di stato di emergenza sulla questione idrica, non ci nascondiamo, ha delle colpe che provengono anche da una precisa parte politica, è chiaro che noi ci discostiamo totalmente da un certo modo di fare politica, perché quando pensiamo ad Alto Calore e alle tante vertenze del territorio è chiaro che ci sono delle responsabilità, dei nomi e cognomi e delle tessere di partito. Noi ci sentiamo tirati in causa quando sui giornali si leggono attacchi al nostro partito e alle mancate prese di posizioni. Noi una posizione l’abbiamo presa e ci discostiamo da questo modo del passato di fare politica. Siamo vicini ai lavoratori che stanno affrontando in questo periodo numerose vertenze che mettono in pericolo la propria sussistenza, perché il lavoro è dignità e la proposta sul salario minimo va in quella direzione. La nostra solidarietà va ai lavoratori di Arcelor Mittal e della Denso: anche qui ci sono delle responsabilità politiche chiare. Non voglio rivangare cose passate, ma noi siamo al fianco dei sindacati della Fiom e della Uil. Chi in questo partito crede di essere contro questi sindacati, evidentemente dovrebbe anche ripensare al proprio ruolo nel partito stesso. Vorrei che la retorica sui giovani e la classe dirigente da formare non si fermi alle parole. Ci aspettiamo dei fatti concreti. E’ vero che negli ultimi periodi non c’è stato molto spazio per il confronto in queste stanze. Crediamo che ora, visto l’imminente appuntamento elettorale, qualcosa si muoverà, ma vogliamo dire che noi siamo al servizio di questo partito ma non al servizio di un nome o di qualcuno. Perché fin troppo spesso la politica si è trasformata in un mero comitato elettorale. Dobbiamo invece lavorare per riconquistare la fiducia di un elettorato che sempre più spesso non va al voto”.