Comuni ufitani mobilitati per il contrasto all’installazione di antenne 5G, e cioè radio e internet. In alcuni Comuni l’infrastrutturazione dovrebbe avvenire nelle aree di campagna, ma a Frigento, è stata individuata un’area del centro abitato, a ridosso del centro storico.
Il sindaco, Carmine Ciullo, ha subito attivato la resistenza nei confronti della ipotesi che anche il territorio frigentino potesse essere obiettivo di una infrastrutturazione del genere. A Frigento era stata individuata addirittura un’area del centro storico, nella parte alta del paese. La resistenza del sindaco Ciullo è stata, e continua ad esserlo, forte. Anche grazie ai vincoli esistenti e che tutelano il territorio. E’ una battaglia difficile da combattere perché c’è una Direttiva a firma della presidente del Consiglio, Meloni, che identifica queste installazioni come interventi di pubblica utilità. La direttiva, inoltre, per questo motivo indica anche di non interferire. Tuttavia a Frigento il sindaco Ciullo si appella ai vincoli che tutelano il centro storico. Ma che potrebbero non tutelare il territorio. Insomma non si fermano davanti a nulla, nemmeno all’impatto ambientale.
Secondo i dirigenti dell’azienda che opera sotto l’egida del Ministero, l’impatto ambientale non esisterebbe. «Ma noi – dice il sindaco Ciullo – stiamo cercando di far valere i nostri diritti e i vincoli esistenti. Abbiamo anche un regolamento su eventuali installazioni di antenne o altri impianti. Ci troviamo di fronte un muro, ma noi resistiamo». Il sindaco ha provato anche a far presente che i programmi per il futuro del paese vanno in un senso diverso da quello della deturpazione dei paesaggi. «Siamo tra i Borghi più belli d’Italia, ho spiegato ai tecnici che sono venuti a Frigento, anche con una certa protervia, che noi puntiamo sulla bellezza dei luoghi, sull’aria pura e pulita, sul turismo, sui beni archeologici, sulla qualità dell’agricoltura, insomma tutto quanto cozza con la loro ipotesi. Ma ci hanno fatto capire che loro non si preoccupano di queste cose».
E infatti laddove trovano resistenze da parte del Pubblico, si rivolgono direttamente ai privati proprietari di terreni ai quali andrebbe una cospicua somma di denaro come fitto e, quindi, superano una parte delle barriere poste lungo il percorso immaginato. E per questo il sindaco Ciullo aggiunge: «Dobbiamo essere
tutti attenti. Lo devono essere innanzitutto i cittadini. Dico questo perché se ognuno di loro si lascia accalappiare da proposte economiche allettanti, noi rimaniamo senza munizioni per rispondere agli attacchi. Restiamo tutti uniti e replichiamo insieme alle aggressioni del territorio».
A quelle di Frigento si aggiungono le proteste di altri Comuni. Ricordiamo che la contestazione era partita da Gesualdo, almeno quella ufficiale e di popolo, contro l’installazione di una antenna in contrada Carpiniello. Si era formato subito un comitato contro la presenza dell’antenna, immediatamente era stato emesso un comunicato in cui si denunciava la vicenda. «La InWitt spa – si legge nel manifestino distribuito – sta installando una antenna alta 25 metri per la trasmissione di onde radio ed internet con la subdola complicità di direttive, come quella della presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, che definiscono tali opere “siti di interesse primario”». E si lancia l’idea di una grande mobilitazione, come già era avvenuto in passato contro l’ipotesi di trivellazioni per siti di petrolio. Sempre a Gesualdo, e in un’area piuttosto vicina. E a confine con il Comune di Frigento. Il sindaco di questo Comune, Carmine Ciullo, ha, subito offerto la propria disponibilità a far parte del comitato, come cittadino.
E come ricordato, il sindaco ha subito avviato la resistenza nei confronti della ipotesi che anche il territorio frigentino potesse essere obiettivo di una infrastutturazione del genere. Chiede, quindi, unità il sindaco di Frigento, chiede unità il comitato anti antenna di Gesualdo, dovranno marciare uniti i sindaci ed i cittadini di vari Comuni. Infatti solo in valle Ufita almeno altri due Comuni sembrano coinvolti in questa vicenda: Flumeri e Bonito. E quindi a questo punto oltre alle singole istituzioni locali e ai cittadini di due Comuni, si potrebbe sollevare anche l’Istituzione intercomunale dell’Unione dei Comuni Terre dell’Ufita. La battaglia è appena cominciata.