La discriminazione nuoce gravemente alla salute. È questo il titolo dell’iniziativa organizzata dall’associazione Apple Pie, l’amore merita Lgbt+ in occasione della Giornata internazionale contro l’omobilesbotransfobia, che si celebrerà venerdì prossimo, il 17 maggio. Saranno due, infatti, i momenti di sensibilizzazione in programma ad Avellino e fortemente voluti dal gruppo di attivisti per ricordare l’importante ricorrenza. Istituita nel 2004, la Giornata ribadisce la necessità della lotta, personale e collettiva, contro ogni tipo di discriminazione dovuta all’orientamento sessuale o all’identità di genere. Richiama perciò la data del 17 maggio 1990, quando l’Organizzazione mondiale della Sanità cancellò finalmente l’omosessualità dalla sua lista delle malattie mentali.
Esattamente tra una settimana, dunque, l’associazione lgbt+ terrà in città due eventi. Delle presentazioni letterarie, che vedranno protagonisti due autori che, attraverso la propria scrittura ed esperienza di vita, hanno traslato il valore del rispetto nelle pagine dei loro libri, facendone strumenti contro l’odio.
Si comincerà dalla mattina, con un appuntamento dedicato agli studenti dell’I.P.S.E.O. Manlio Rossi-Doria. A partire dalle ore 9.00, all’istituto scolastico di via Visconti, sarà ospite Alessio Avellino, autore del libro (Non) è stata colpa mia. Si tratta di un testo autobiografico, attraverso il quale Avellino, giovane uomo trans, ripercorre il cammino di crescita personale che lo ha portato alla piena affermazione della propria identità. Un’esperienza diretta che però assume un significato universale: le sfide affrontate dal protagonista diventano, vale a dire, l’emblema del percorso in divenire che ogni essere umano è destinato a perseguire. Avellino, di origini partenopee, è inoltre un agente della Polizia dello Stato ed è il presidente di Polis Aperta, l’associazione lgbt+ formata da appartenenti alle forze dell’ordine e che condividono la battaglia per l’inclusività e l’eliminazione degli stereotipi di genere sui luoghi di lavoro. In dialogo con l’autore, ci saranno: Carmine Corsetto, vicepresidente di Apple Pie; Maria Teresa Cipriano, la dirigente scolastica; e i docenti Monica Aliberti e Sergio D’Onofrio. La moderazione, infine, è affidata alla docente Lisa Marra.
Il secondo evento pubblico, invece, si terrà nel pomeriggio, a cominciare dalle 17.30, al Palazzo della Cultura di Corso Europa. Nello spazio della Sala Penta della Biblioteca provinciale Capone, il dibattito prenderà vita a partire dal libro Quando mi chiamavano frocio. Questo, infatti, il titolo del volume nato dalla penna di Raffaela Vallese, originaria del capoluogo irpino. La Vallese, in un romanzo di formazione, tratteggia il volto e la psiche di Dario, il personaggio protagonista, e lo segue lungo il percorso di transizione che lo porterà a diventare Gisella e, così, ad affermarsi pienamente. Un’opera dal duplice valore poiché, oltre alla storia narrata, rappresenta un empatico viaggio di scoperta realizzato dall’autrice stessa all’interno di un mondo che non le appartiene direttamente, ma che ha sentito l’esigenza di scoprire e, poi, di raccontare. All’incontro, che è stato realizzato con il patrocinio morale della Provincia di Avellino, insieme alla scrittrice siederanno al tavolo: Christian Coduto, presidente di Apple Pie; e Ivana Caputo di Agedo (Associazione genitori di omosessuali). La giornalista Selene Fioretti farà da moderatrice.