“”C sono problemi che abbiamo trascurato nel tempo: non possiamo più permettercelo, anche se persistono punti di forza. Problemi come la difesa, la sicurezza energetica, l’approvvigionamento della materie prime che sono diventati più urgenti col tempo, sempre di più debolezze del sistema italiano rispetto a quello europeo”. Così Bernardo Giorgio Mattarella a margine della presentazione del libro “Governare le fragilità”, saggio di cui è autore insieme a Roberto Garofoli. Numerosi gli esponenti della politica che hanno partecipato all’incontro organizzato al circolo della Stampa, una iniziativa del Centro Dorso.
“Alcune fragilità storiche – hanno sottolineato gli autori – sono diventate più rischiose e pericolose per la tenuta del sistema Paese, anche in un contesto globale in cui la competizione e i conflitti hanno sostituito la cooperazione che per lungo tempo ha garantito stabilità e progressi”. La terapia sono “politiche di medio e lungo periodo, di fronte ad un mondo che sta cambiando in peggio”. Adeguamento delle strutture amministrative, politiche di rafforzamento per consolidare la grande vocazione italiana all’export, ma soprattutto, insistono Garofoli e Mattarella, “politiche energetiche per ridurre la dipendenza dall’estero”. Resta apertissima la questione dei divari territoriali: “Il drammatico calo delle nascite da una parte, e quasi dodici milioni di italiani, inattivi, soprattutto donne, insieme al basso numero di laureati, costituiscono fragilità che vanno affrontate con politiche europee accompagnate a livello nazionale da nuovi approcci sia in termini di risorse che con la inaugurazione di nuove politiche”.
Ma il Pnrr sta dando qualche risultato: “Inizio a vedere i binari dell’alta capacità Napoli-Bari che metterà in connessione due capitali del Sud. Il Pil del Mezzogiorno sta crescendo anche grazie al Pnrr che ha destinato il 40 per cento a questa zona del Paese”.
Per Luigi Fiorentino, presidente del Centro Dorso, oggi non esiste più un divario netto tra Nord e Sud, ma zone di sviluppo e aree di crisi a macchia di leopardo: “Non è più come trent’anni fa. Il problema delle zone interne non è solo nazionale ma europeo. In una fase in cui tutto è più veloce, perché la comunicazione condiziona anche la politica, penso che le istituzioni debbano trovare delle soluzioni, le amministrazioni devono essere più efficienti e più rispondenti a quelli che sono i bisogni della gente”.