Il 28 febbraio è l’ultima data utile per far cadere l’Amministrazione comunale di Avellino e andare al voto anticipato entro la primavera. E se qualcuno ne vuole approfittare, un pretesto per “litigare” lo si trova sempre. Basta guardare alla guerra dei nomi che vengono fatti trapelare per il nuovo presidente del consiglio di amministrazione del Piano di Zona Sociale (Pdz) A 04 e per il nuovo amministratore unico di Azienda Città Servizi (Acs Srl).
![Mario Lariccia](https://corriereirpinia.it/wp-content/uploads/2025/02/mario-lariccia-300x206.jpg)
![Giovanna Vecchione](https://corriereirpinia.it/wp-content/uploads/2025/02/giovanna-vecchione-300x257.jpg)
![Pasquale Penza](https://corriereirpinia.it/wp-content/uploads/2025/02/pasquale-penza-300x300.jpg)
Da una parte c’è la sindaca Laura Nargi che propone due nomi: se stessa alla guida del Pdz e Mario Lariccia (considerato politicamente vicino al consigliere regionale del Pd Maurizio Petracca) alla guida dell’Acs; dall’altra c’è l’ex sindaco Gianluca Festa che per il Pdz indica Giovanna Vecchione (attuale consigliera comunale del gruppo Davvero e presidente della Settima Commissione consiliare permanente) e per l’Acs Pasquale Penza, manager atripaldese di lunga esperienza (anche amministrativa), già direttore dell’istituto Ermete e da decenni attivo nel campo delle Agenzie per il Lavoro e della Formazione professionale. Litigare su questi nomi potrebbe giustificare una ‘improvvisa’ caduta dell’Amministrazione e il voto anticipato.
![Antonio Spiniello](https://corriereirpinia.it/wp-content/uploads/2024/06/spiniello-300x169.jpg)
La prova che su questi nomi sia in atto un braccio di ferro sta anche nel fatto che il presidente del consiglio di amministrazione del Piano di Zona Sociale A4, Antonio Spiniello, si è dimesso ormai da un mese, mentre l’amministratore unico di Acs (il sindaco di Atripalda Paolo Spagnuolo) è in regime di prorogatio da due anni: il tempo passa ma le nuove nomine sono state rimandate a fine mese, tornando quindi proprio alla fatidica data spartiacque: il 28 febbraio.
![Paolo Spagnuolo](https://corriereirpinia.it/wp-content/uploads/2024/05/288333386_130868176283327_2842146883176224478_n-1-300x189.jpg)
E se fino a questo momento la sindaca Nargi ha sempre ceduto alle richieste dell’ex sindaco (per esempio riservando alle due liste festiane 7 assessori su 9 nella giunta-bis), questa volta sembra che stia andando diversamente: evidentemente non vuole correre il rischio di concedere ai festiani i vertici delle due Partecipate senza la garanzia di rimanere in sella anche dopo il 28 febbraio. Anche perché nel frattempo Festa dice di volersi candidare alle Regionali ma allo stesso tempo anche di essere pronto a tornare sindaco di Avellino.
Una situazione di perenne incertezza e di stallo politico che assomiglia sempre di più alla quiete prima della tempesta. Una tregua armata che è stata celebrata recentemente con la nomina della giunta Nargi-bis, ma il destino politico della città capoluogo resta legato a doppio filo alle ancora oscure trame che si stanno tessendo a Napoli (e a Roma) per il rinnovo del consiglio regionale. Un Festa impegnato su questo fronte significherebbe maggiore stabilità per l’amministrazione comunale, mentre se dovesse rimanere fuori dai giochi regionali, sarebbe “costretto” a “ripiegare” sul ruolo di sindaco. Del resto era il suo sogno da bambino.