Di Paola Ricciarelli
Sara Iannaccone è una delle facce nuova della politica. Determinata, combattiva, sinceramente di Centrosinistra, non poteva che non scegliere nel Pd, il suo partito, di appoggiare sin dal primo momento Elly Schlein. Oggi Iannaccone è componente dell’assemblea nazionale. Ed sua l’idea di incontri periodici su tematiche molto avvertite dai cittadini. L’ultimo si è tenuto alla Spazio Arena di Via Santissima Trinità ad Avellino. E’ intervenuta la giornalista Lucia Annunziata, eurodeputata del gruppo Socialisti e Democratici. A partecipare, Lello De Stefano, esponente del Circolo Pd di Bellizzi “Aldo Moro”, il consigliere comunale Antonio Gengaro, Toni Ricciardi, vice capogruppo alla Camera dei Deputati del Pd, Michele Gubitosa, vice presidente nazionale del Movimento 5 Stelle, Generoso Picone, presidente dell’Associazione Controvento.
Come nasce Cantiere Democratico?
Cantiere Dem nasce da un periodo di riflessione sul come poter stimolare l’attenzione delle persone verso la cosa pubblica. Seguendo la scuola di formazione politica on line promossa dal Pd Nazionale e ascoltando l’assordante silenzio della mia realtà dopo le amministrative, che ci vedono all’opposizione, ho pensato che creare una “scuola di politica” potesse esser un modo per attivare un dialogo produttivo. Ho condiviso l’idea con i militanti del mio circolo, che per me, della seconda generazione, rappresentano non solo un punto fermo ma anche dei maestri e delle guide. Anche loro hanno accolto la mia idea e mi supportano contribuendo attivamente nell’organizzazione. Ho deciso poi di chiamare l’iniziativa “Cantiere Democratico – Idee per il presente, Visioni per il futuro” perché sono dell’idea che ultimamente si stia abusando della parola scuola.
Un Cantiere per costruire cosa?
Il cantiere è un luogo in cui si lavora insieme, ci si sporca le mani e si fatica per costruire qualcosa; questa dovrebbe esser la politica. Quest’iniziativa è un modo per far comprendere che solo il dialogo costruttivo, l’informazione, la cultura e l’unione tra gruppi di persone (come il Campo progressista) con una certa sensibilità su temi possano essere il mezzo attraverso cui rompere degli schemi della politica legata al comitato elettorale.
Rompere gli schemi dei comitati elettorali?
Anche la Federazione Provinciale del PD di Avellino ha abituato i suoi iscritti ed elettori negli ultimi anni a questo sistema, senza accogliere il desiderio di rinnovamento che veniva dal basso con le Primarie e che ha visto eleggere Elly Schlein. È stata mostrata l’immaturità politica nella scelta non condivisa del nome di Gengaro a sindaco di Avellino, forse per il timore di una sterzata verso la legalità e la moralità in seno stesso al Pd avellinese? A dimostrazione di ciò, il lavoro che sta facendo Gengaro, che non è stato neanche nominato capogruppo dell’opposizione in consiglio comunale, non è stato compreso. Come non è stato compreso il nuovo che arrivava dal Pd nazionale, o meglio, non è stato voluto perché scomodo a chi ha le redini oggi della Federazione: sarebbero cambiati gli equilibri e sarebbe stato d’obbligo un’apertura al nuovo, cosa molto scomoda a chi gestisce il Partito oggi, ancora un poco spaesati dopo l’impossibilità di De Luca a candidarsi alle prossime regionali.
La sindaca Laura Nargi come sta governando?
Credo che sia incapace di amministrare la cosa pubblica. Credo che si sia trovata in politica per caso o forse per il nome della famiglia. Dimostra quotidianamente di essere attaccata alla poltrona più che alla città e alle reali necessità dei cittadini (vedi il Centro per l’Autismo ancora chiuso, la struttura lasciata al degrado della Palestra Comunale, la mancata manutenzione di verde e manto stradale, i servizi alla persona inesistenti e le periferie abbandonate …).”
Per stare alle ultime elezioni, il Pd avrebbe potuto e dovuto fare meglio? Intanto si parla di un rimpasto, e che il Pd possa appoggiare un governo di “salute pubblica” con la sindaca. Che ne dice?
Mi lascia basita che questioni come quella dell’ipotetica vendita di beni della comunità (a cui sono rigorosamente contraria), Stadio e Conservatorio, vengano trattate come proprietà privata, senza tener conto che esistono delle regole entro cui un’amministrazione deve muoversi. Non condivido neanche la poca attenzione delle altre Istituzioni, in questo momento storico, richiamate ad una analisi dall’opposizione più volte. La dura realtà è che per scegliere il cambiamento, bisogna avere il coraggio e questo è più difficile, perché richiede sacrificio. Soprattutto il Pd non potrebbe mai dar parte o comunque appoggiare un “governo di salute pubblica” con Nargi e Festa, anche solo con Nargi sarebbe lo stesso. I cittadini ci hanno scelto per stare all’opposizione, abbiamo il dovere di rappresentare una alternativa a questa amministrazione. Schlein non avallerebbe mai una tale scelta. Forse qualcuno ancora non ha ben compreso che le logiche consociative non possono trovare posto nel Pd della nostra segretaria.