Il Circolo del Partito Democratico di Montemiletto, attraverso il segretario Ermando Zoina, solleva una questione relativa al completamento del Museo civico da realizzare al primo piano del Castello della Leonessa. Il segretario parte dalla determina n. 181 e dal procedimento di affidamento di ulteriori lavori avviato lo scorso 31 luglio dall’ufficio tecnico del Comune di Montemiletto.
«Questo affidamento, l’ennesimo in due anni, ci fa interrogare su come stiano procedendo i lavori – si legge in una nota inviata alla stampa – Premesso che l’iniziativa di realizzare un Museo Civico è meritevole per ciò che esso può rappresentare in termini di attrattività ma, soprattutto, perchè è memoria storica per il territorio, non possiamo non evidenziare che in due anni e mezzo (dopo circa quattro dalla chiusura del primo piano dove dovrebbe essere realizzato il Museo) siano state spese o impegnate somme che ammontano a circa 166 mila euro per non avere, ancora, un museo da visitare.
Non è ancora chiaro, inoltre, quando questi lavori saranno completati.
Una parte di questo importo (circa 70 mila euro) – continua il segretario del circolo Pd- è stato finanziato con i fondi PAI della Provincia che nonostante siano stati spesi, rendincontati, liquidati e pagati troviamo l’unica traccia tangibile ai non addetti ai lavori in un sito internet non molto noto alla comunità che tratta in maniera generica della storia del nostro Comune: probabilmente anche il sito è in via di completamento come tutto il resto.
L’Ente Provincia è a conoscenza della situazione come le Soprintendenza che nello scorso Novembre, interessata della cosa, ha constatato che in quei luoghi a quella data non vi era alcun Museo.
La questione è anche più complessa se si vuole. La sua complessità alimenta il timore che questa opera possa diventare un buco nero in cui si sprecano fondi pubblici. Quando il Museo verrà aperto, perchè verrà aperto al pubblico (questa per noi è una certezza) c’è la concreta possibilità che sia al di sotto di ogni aspettativa considerate le risorse impiegate.
Dicevamo che sono trascorsi due anni dall’avvio delle attività e che ancora oggi non si sente di quando saranno conclusi i lavori e, cosa probabilmente ancora peggiore, soprattutto non si sente parlare di un piano per la sostenibilità
dell’iniziativa. Queste strutture, infatti, hanno dei costi di gestione che sono importanti e non sempre da sole riescono, con la bigliettazione o le sponsorizzazioni ad esempio, a generare entrate sufficienti per il loro mantenimento».
Zoina continua:«Quand’anche non si volesse dare rilevanza nella scelta fatta dall’Amministrazione agli aspetti economici, scelta legittima e condivisibile, basando la propria decisione sul valore sociale e culturale dell’iniziativa, questo valore potrebbe non essere tale da giustificare gli impegni economici assunti atteso che da solo un museo di circa 300 mq non basta come leva per il turismo. La mancanza di una strategia per il turismo farà naufragare qualsiesi tipo di iniziativa nel medio periodo atteso che abbiamo una Regione e una Provincia ricca di siti e di luoghi simili.
In conclusione, se l’interesse è preservare la storia tramandandola, non è certo spendendo semplicemente soldi per poi tenere chiusi questi luoghi che si persegue tale scopo. E’ necessario, inoltre, immaginare di potenziare sul tema turistico la rete con il territorio (attività, associazioni, operatori del settore) al fine di meglio sostenere la crescita dei flussi turistici.
Con l’auspicio finale, «che presto tutti possano sentirsi liberi di visitare il Museo Civico restituendo le stanze che lo ospitano alla Comunità intera».