di don Gerardo Capaldo
Avvento, Natale, Santa Famiglia, Epifania. Tutto un inno alla vita, nonostante enormi difficoltà. Non a caso, in tutto il mondo, anche dove prevalgono altre religioni, la storia si divide in prima e dopo la nascita di Cristo. La vita è sacra, anche per i non credenti, ed è sacra la maternità.
E’ sempre un “lieto evento”, che non può essere ridotto a sfogo di istinti, a gioco dei sensi, a pornografia. Anche per Sammy Basso che, nato con la progeria, a 20 anni aveva le rughe di un ottantenne. Una esistenza che – come ha scritto nell’autobiografia – è stata “faticosa, impegnativa, movimentata, e soprattutto piena”.
Le feste natalizie, per molti, si riducono ad una vacanza. La legge del mercato, come rileva Z. Bauman, induce ad una pratica della libertà che si basa sull’assenza di limiti etici, sul disinteresse per il bene comune e sul conformismo dei consumi. Ne consegue l’aumento dell’impotenza collettiva, la paralisi della politica, la solitudine del cittadino globale. Così si rimane indifferenti davanti a milioni di bambini che soffrono la fame o sono vittime di eventi bellici, spesso scatenati per futili motivi.
“Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui. Eppure il mondo non lo riconobbe. Venne tra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto. A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati” (Gv 1,1-18).
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