“Il desiderio di realizzarsi lo aveva portato lontano dalla sua terra a Bournemouth, in Inghilterra, dove aveva ottenuto i riconoscimenti che gli spettavano, dedicandosi all’insegnamento e alla tutela del diritto d’autore ma non aveva mai reciso il legame con l’Irpinia”. Amici di una viita e familiari si sono ritrovati alla chiesa del Carmine per ricordare Nicola Coppola, brillante ricercatore di diritto, scomparso prematuramente sei anni fa.
L’amico Giovanni D’Ercole ha sottolineato la sua passione per la propria terra che coltivava anche stando lontano, seguendo le imprese dei Lupi e della Scandone, sempre informato su ciò che accadeva in Irpinia. “Era sempre al mio fianco nelle campagne elettorali ma sempre conservando una forte autonomia di giudizio. Non ha mai considerato l’Irpinia una terra matrigna, malgrado non avesse potuto realizzare qui i suoi progetti. Era convinto che avrebbe avuto la possibilità di tornare e mettere in pratica ciò che avevo imparato. A Nicola devo tanto, innanzitutto perchè mi ha fatto conoscere mia moglie. Poi, dopo la sua morte mi è arrivato un secondo regalo che lui aveva destinato a me, consegnandolo a una donna che avrei conosciuto solo per caso. Una storia che ha del soprannaturale”. E poi ricordo la sua giovialità e simpatia e i suoi giudizi drastici in fatto di politica: “Se non era d’accordo su qualcosa lo diceva con chiarezza”. “Un giorno – ha ricordato il giornalista Michelangelo Freda – mi inviò l’immagine di una litografia dedicata ad Avellino che aveva acquistato in un mercatino. Era riuscito a diffondere in Inghilterra le tradizioni irpine, come quella del presepe, portando lì la sua terra”. “Tante le esperienze condivise – ricorda Pasquale Luca Nacca – anche nei momenti più difficili non aveva mai perso il suo ottimismo. Eravamo tutti convinti avrebbe vinto anche questa battaglia. Peccato che questa città non lo abbia ricordato in maniera adeguata, una città in cui il merito fa ancora fatica ad emergere”
Commosso il ricordo della fidanzata Assunta “Scoperta, passione e coraggio sono le parole che meglio possono descriverlo. Amava scoprire sempre nuovi luoghi, persino in Inghilterra chiedevano a lui consigli su visite guidate ed escursioni, era assetato di conoscenze, appassionato di arte e numismatica, di calcio e basket. Aveva convinto anche me ad andare a qualche partita e lo vedevo trasformarsi sullo stadio da ragazzo di grande equilibrio a tifoso sfegatato. Quando tornava in Irpinia cercava di dedicare sempre il suo tempo a chi amava, gli amici, la famiglia. Mi ha insegnato a lottare, anche dopo aver scoperto della malattia non ha mai smesso di sognare un futuro per noi”
Tanti i ricordi consegnati nel corso dell’incontro da familiari e amici che hanno sottolineato la sua fede nell’amicizia “Poche persone come lui hanno sempre dato agli altri senza chiedere nulla in cambio. E’ stato un grande esempio di generosità. Al liceo – ha ricordato Francesco, un compagno di scuola – siamo diventati amici perchè eravamo entrambi riservati e appassionati di filosofia. Poi abbiamo seguito entrambi gli studi di giurisprudenza, mai nessuna invidia o gelosia, anzi la nostra amicizia sia è rafforzata”
Anche Franco D’Ercole ha posto l’accento sul carisma di un ragazzo che offrì un contributo decisivo al comitato elettorale per le regionali del 2010 “Ero stato poi orgoglioso di sapere che le sue qualità erano state riconosciute all’estero”