Inchiesta Dolce Vita, si è celebrata stamattina presso il tribunale del capoluogo irpino l’udienza preliminare per lo stralcio delle intercettazioni coperte da privacy. Il pubblico ministero Francesco Raffaele non ha acconsentito alla distruzione di tutte le intercettazioni indicate dalle difese degli indagati, Gianluca Festa e Fabio Guerriero. Il pm ha avanzato il diniego di distruzione di si oppone a tre delle circa venti intercettazioni ambientali nell’inchiesta, in di cui 6 progressivi audio provenienti dall’ufficio dell’ex dirigente del comune di Avellino Filomena Smiraglia.
I difensori degli indagati hanno sollevato obiezioni. L’avvocato Marino Capone, legale di Fabio Guerriero insieme all’avvocato Nicola Quatrano, ha evidenziato la difficoltà oggettiva nell’individuare con precisione e intercettazioni contestate, precisando che, rispetto all’informativa, i file non sono ordinati cronologicamente. La difesa ha dunque sottolineato la necessità di cercare manualmente all’interno del file indicato il progressivo corrispondente. Qualora venga fornito un codice di trascrizione preciso, l’operazione sarà più rapida; in caso contrario, sarà necessario qualche giorno per completare la verifica.
Alla richiesta di ulteriore tempo si è unita anche l’avvocata Concetta Mari, difensore di Gianluca Festa insieme all’avvocato Luigi Petrillo. Le due difese hanno chiesto quindi di poter disporre di alcuni giorni per visionare e confrontare i progressivi indicati dalla Procura con i file in loro possesso.
ll giudice per le indagini preliminari Argenio ha accolto la richiesta, rinviando l’udienza a martedì 27 maggio, alle ore 10. In quella sede sarà chiamato a decidere in merito all’ammissibilità delle intercettazioni contestate.
Si allungano quindi ancora i tempi per un ipotetico rinvio da parte della Procura degli indagati nel primo filone dell’inchiesta, visto che sara’ possibile farlo solo con un materiale probatorio definito.Sarà necessario attendere prima la decisione del gip del tribunale di Avellino, sulla distruzione di queste ultime intercettazioni ritenute lesive della privacy degli indagati. Distruzione questa volta richiesta dagli avvocati dell’ex sindaco Gianluca Festa e dell’indagato Fabio Guerriero, gli avvocati Luigi Petrillo e Marino Capone.
Nella precedente udienza, celebrata lo scorso 15 aprile, i difensori di Festa e Guerriero si erano opposti alla richiesta di distruzione avanzata dalla Procura di audio e video non utili ai fine processuali, ma avevano anche avanzato la richiesta di distruzione di un’altra decina di intercettazioni al fine di tutelare la privacy degli indagati così come richiesto dalla procura irpina guidata dal procuratore Domenico Airoma.
>Tra gli indagati Gianluca Festa, l’architetto Fabio Guerriero, il ragioniere capo Gianluigi Marotta e l’ex dirigente Filomena Smiraglia. Altri 24 soggetti risultano coinvolti nel filone principale dell’inchiesta, mentre nel filone bis, che non contempla l’accusa di associazione a delinquere, compaiono altri 18 nomi, tra cui l’attuale sindaca Laura Nargi, che ha chiesto di essere ascoltata spontaneamente dai magistrati.