Inchiesta “Dolce Vita”, il giudice per le indagini preliminari Giulio Argenio si è pronunciato oggi sull’istanza di distruzione di alcune intercettazioni ritenute irrilevanti, accogliendo le argomentazioni della difesa degli indagati. Dopo aver analizzato i sei progressivi audio contestati, il Gip ha disposto la conservazione di soli 17 secondi di conversazioni, ritenute potenzialmente utili alle indagini.
Una decisione che segna un punto a favore delle difese, in particolare degli avvocati Marino Capone, legale dell’architetto Fabio Guerriero, e Concetta Mari insieme a Luigi Petrillo, che assistono l’ex sindaco di Avellino Gianluca Festa.
In aula, gli avvocati avevano sostenuto con forza l’irrilevanza dei contenuti oggetto di dibattito, citando frammenti considerati privi di qualsiasi valore probatorio. Tra questi, espressioni come “Marotta si è preso le ferie” o “sono riuscita ad abilitarmi sulla piattaforma”.
Il giudice ha condiviso la necessità di una valutazione rigorosa della rilevanza investigativa dei materiali, sottolineando come solo una minima parte degli audio potesse, allo stato attuale, conservare un potenziale interesse ai fini dell’indagine. Tutte le altre porzioni saranno dunque distrutte, secondo quanto stabilito nell’ordinanza emessa oggi.
Respinta, di fatto, la linea del pubblico ministero, che si era opposto alla cancellazione integrale dei file, sottolineando l’importanza di non frammentare eccessivamente il procedimento e chiedendo che si mantenesse il materiale per eventuali sviluppi. Il Gip ha invece tracciato un confine netto, privilegiando il diritto alla riservatezza e alla difesa, ritenendo non giustificata la conservazione di contenuti non pertinenti.
Ora, con questo passaggio formale concluso, l’inchiesta entra nella fase decisiva: la Procura potrà avanzare la richiesta di rinvio a giudizio per i 28 indagati coinvolti nel procedimento “Dolce Vita”.