Valle Ufita. L’umore delle tute blu di Industria Italiana Autobus non tende al miglioramento. Le indecisioni, i possibili nuovi soci che vorrebbero far parte di un diverso progetto industriale, del quale si sente parlare ormai da anni e, non ultima la convocazione al Ministero delle Imprese e del made in Italy, non li convincono poi tanto. Intanto l’ennesimo viaggio della speranza nella Capitale sarebbe imminente.
Nelle ultime ore si sta facendo più insistente la voce di una chiamata, nelle stanze del potere romano, proprio quando si stava programmando una manifestazione con i colleghi della Bredamenarini di Bologna. Una convocazione, infatti, potrebbe arrivare per il prossimo tre novembre. E questo è già qualcosa. La protesta minacciata, quindi, non avrebbe fatto altro che accelerare i tempi. Ma non è detto che, quel giorno, sindacati ed operai non scwndano in campo. Adesso sara no le organizzazioni sindacali a livello nazionale a mettersi d’accordo e decidere se la manifestazione si farà lo stesso, proprio sotto le fineatre dei palazzi romani del governo, oppure se andare a Roma con una delegazione più ampia e scoprire”se ci sono momenti di condivisione- come dice Zaolino”. E programmare, comunque, una serie di iniziative. Basta che, come gli stessi metalmeccanici di valle Ufita hanno spesso pensato, non si torni da queste parti con le solite illusioni. Sindacati, operai, rsu della fabbrica respingono le voci di un interessamento del gruppo Seri, che vorrebbe il acquisire il cento per cento delle quote di maggioranza. Sarebbe una mossa coraggiosa, se non fosse che, il gruppo casertano di Civitillo, che produce batterie per auto, in Irpinia ha chiuso già due stabilimenti: la Ics, ad Avellino, e Fib a Calitri. Quindi si capirebbe la preoccupazione dei circa quattrocento lavoratori. Ma non è soltanto il gruppo casertano che si interesserebbe ad Industria Italiana Autobus. Le voci si rincorrono. Dice Raffaele Colello, rsu della Uilm in fabbrica:”Ci sarebbe anche Gruppioni( del gruppo emiliano si parla giàda tempo,ndr). E quindi la Seri che vorrebbe prendere il cento per cento. Per noi operai non esiste nemmeno lontanamente. Nel caso volessero fare una cosa del genere, la respingeremo. La Uilm si batterà affinché la maggioranza resti in mano pubblica”. Un altro rappresentante sindacale, della Fismic, Giovanni Garofano, dice:” Un gruppo industriale( Seri,ndr)- aggiunge ancora più lapidario-che con gli autobus non ha niente a che vedere”.