Con il suo progetto “Intermittenze”, Nunzia Capobianco torna a Carife per rendere omaggio a suo padre, Vito Capobianco, e al suo straordinario legame con la fotografia. La cerimonia di inaugurazione è prevista per il 28 dicembre alle ore 17.00 presso il Museo Archeologico di Carife – via Stefano Melina 24/26. Il vernissage è stato organizzato dal comune di Carife, dal Museo Archeologico di Carife e della Baronia, dall’associazione Tourniquet e con la partecipazione di Peppe Buio Winery e Azienda Agricola Carifano Angelina. In chiusura della presentazione della mostra fotografica seguirà una degustazione di olio e vini locali. Un modo per unire arte e territorio. Dopo la presentazione al Museo Archeologico di Carife, il primo atto di “Intermittenze” sarà esposto, nella primavera del 2025, al Bovisa Arts District di Milano, portando il pubblico milanese in un’esperienza immersiva e riflessiva.
Nunzia Capobianco originaria di Carife è una professionista della comunicazione, con una spiccata sensibilità per l’arte e la narrazione visiva. Figlia d’arte, cresce circondata dall’amore per l’immagine, un’eredità che ha profondamente segnato il suo percorso. Da oltre un decennio vive a Milano, dove lavora nell’ambito del marketing e dell’organizzazione di eventi, coltivando parallelamente la sua passione per la fotografia. Laureata in Comunicazione d’Impresa presso l’Università degli Studi di Perugia, ha perfezionato il suo talento fotografico all’Istituto Italiano di Fotografia e successivamente alla Mohole di Milano. Nel 2024 si è aggiudicata il primo premio del contest fotografico “Le sfumature di Nolo” con un’opera attualmente esposta al Mercato Crespi di Milano. Ha inoltre partecipato alla mostra collettiva “Incontri” nel 2023.
“Intermittenze” è un viaggio poetico nell’universo interiore, un’esplorazione del legame tra memoria, identità e tempo. Attraverso immagini sospese tra realtà e introspezione, il progetto racconta il fluire irregolare di una presenza nostalgica, che si muove tra spazi intimi e frammenti di vita.
Nel primo movimento, l’obiettivo si sofferma sulla protagonista immersa nella propria sfera privata. Con una delicatezza quasi tattile, le immagini catturano la vulnerabilità del corpo e dell’anima in un tempo dilatato, fatto di gesti essenziali e silenzi carichi di significato. Nel secondo atto, l’intimità della casa diventa teatro di una malinconia dolceamara, dove i ricordi si intrecciano a momenti di gioia effimera. È un dialogo continuo tra passato e presente, che lascia cicatrici ma anche conforto, risuonando nel futuro con una forza che non conosce confini. “Intermittenze” invita il visitatore a confrontarsi con le molteplici dimensioni dell’esperienza umana: il delicato equilibrio tra l’io interiore e il mondo esterno. Un racconto aperto, che lascia spazio a infinite interpretazioni e riflessioni personali. Modella: Annalaura Palmieri. L’iniziativa è promossa con il supporto di Andrea Simeone e Davide Bernardi.