Seconda giornata di sciopero per i lavoratori di IrpiniAmbiente, che si sono dati appuntamento questa mattina nell’atrio esterno del comune di Avellino. Dopo la prima giornata di sciopero di ieri, avvenuta nelle strade principali della città, e proseguita fino in piazza Libertà.
Una partecipazione massiccia, quella a palazzo di città, dove i tanti lavoratori proseguono con il loro grido di protesta, con la speranza di essere ascoltati nella loro richiesta di non voler spezzettare l’azienda, ma di lasciarla così come si è sempre costituita “un’Azienda pubblica”.
La loro volontà sarebbe quella di rimanere con la società pubblica, perché il loro timore è quello di andare incontro ad una società mista, che non tuteli abbastanza i loro diritti.
Nel frattempo, ad oggi, sembrerebbe che da parte del sindaco non vi sia nessuna retromarcia, la sua scelta di affiancarsi ad una società privata è ferma. Nonostante la notizia ufficializzata pochi giorni fa, dall’amministratore di Irpiniambiente il dott. Crivaro, di aver provveduto a dimezzare i costi di abbattimento rifiuti organici con un conseguente risparmio per gli utenti in bolletta sembra non aver sortito la giusta attenzione e importanza per virare sulla scelta.
Fabio Gigli Segretario regionale della Uil Campania, spiega:
«Riteniamo che l’ipotesi di una privatizzazione sia una sciagura per i cittadini, ci lascia immaginare che potrebbero anche aumentare i costi del servizio. Noi chiediamo al sindaco di usare senso di responsabilità per i lavoratori e l’azienda che hanno sempre – continua Gigli – effettuato un servizio eccellente migliorando nel tempo la qualità del servizio».
Dopo alcune ore di attesa, e un po’ di proteste per la lunga attesa, sono stati ricevuti dal sindaco per un confronto i lavoratori e i rappresentanti sindacali nella sala consiliare. Il clima si è immediatamente acceso, anche i toni si sono alzati. Gli stessi hanno avuto un confronto diretto, chiedendo perché Irpiniambiente non può continuare ad effettuare il servizio in città. La risposta del Sindaco è stata chiara, l’azienda ha costi troppo elevati, che comportano poi costi finali alti in bolletta per gli utenti.
«La scelta – dice il sindaco – è basata sull’economicità , scelte prese per la salvaguardia del comune, della città e dei dipendenti. Ho trovato una soluzione ad un modello per me come Irpiniambiente “fallimentare” sostituendolo con la scelta più giusta. All’ente d’ambito ho detto facciamo la lista, perché con questo sistema fallisce.
Noi abbiamo previsto un costo per il personale realmente da utilizzare».