Ansia, stress e panico. Se qualcuno vi chiedesse di definire con tre parole, come dovrebbe essere la scuola, sarebbero forse queste? No. Eppure, dai dati rivelati da un’inchiesta sul benessere psicologico nelle scuole della città portata avanti da noi dell’Unione degli Studenti nell’ultima settimana, si evince che il modello scolastico attualmente vigente, significa proprio queste tre parole: ansia, stress, e panico. Dall’inchiesta emerge che la valutazione scolastica è considerata una delle cause di stress e ansia principali a scuola. Un numero, addirittura, pare che decida quale che sarà l’umore dello studente nel resto della giornata. Insomma, la valutazione ricevuta, non riguarda solo il compito svolto in classe, o l’interrogazione alla lavagna. La valutazione ricevuta, significa per gli studenti e per le studentesse, che noi valiamo tanto, o poco. Che noi valiamo quel numero. E in virtù di quel numero potremo essere felici, o tristi. È normale? no. Eppure è quotidianità per quel 96,8% degli studenti, che nell’inchiesta ha detto di provare stress e/o ansia prima delle verifiche (scritte o orali che siano). È normalità, per quel 77,9% degli studenti e delle studentesse, che afferma gli sia capitato di avere un attacco di panico o di ansia, o persino di vomitare, prima di un’interrogazione o di una verifica scritta. Il 31,1% degli studenti che hanno risposto all’inchiesta, dichiarano che in queste circostanze difficili i propri compagni non li supportano. Grideremmo alla maleducazione, sì, se non fosse che questo dato combacia quasi con quel 35,8 degli intervistati che dichiara di sentirsi in una malsana competitività con i propri compagni. E quindi ecco che la scuola anziché formare, e anziché educare, mette gli studenti e le studentesse in una competitività che a detta loro non può essere definita costruttiva. Ma che anzi sfocia in un voler non tanto imparare, bensì primeggiare sull’altro per la consapevolezza inculcata di valere quanto il voto ricevuto. La valutazione non è però il solo pilastro malmesso di un sistema, quale quello scolastico, gravemente inagibile. Il 68,4% degli studenti, infatti, affermano di provare ansia o stress a scuola anche laddove non siano sottoposti ad una valutazione. Un dato che però, anziché sminuire la problematicità della valutazione così come viene applicata, mette in evidenza il fatto che il problema sia ben più grande e strutturale. Un fatto che viene confermato da un altro dato: l’82,8% degli studenti e delle studentesse, pensa che le scuole siano un ambiente di malessere. Sì, le stesse scuole che dovrebbero essere luogo di formazione. Che dovrebbero aprire un orizzonte, rendendo il tragitto dello studente luminoso, e non più buio. Poi, altro capitolo: la possibilità per gli studenti di coltivare i propri interessi fuori dalla scuola. Altro capitolo, sì, ma stesso racconto e stessa trama. il 75,8% degli studenti non può coltivare i propri interessi al di fuori della scuola. Il motivo? gli impegni scolastici che rimuovono il tempo, ai giovani studenti, per essere anche giovani oltre che studenti. Dall’inchiesta emerge poi che solo il 20% dei docenti si preoccupa del benessere psicologico dei propri studenti, e li mettono a proprio agio. Il 74,5% degli studenti afferma che a scuola c’è uno sportello d’ascolto e quindi uno psicologo o una psicologa. Per quanto riguarda la frequenza in cui è presente la figura professionale la maggior parte dei rispondenti non sa rispondere, e il 61,3% ritiene che il servizio sia insufficiente.
Non può essere tutto imputabile alla pandemia, che per il 78,9% dei rispondenti ha solo messo in evidenza un problema già esistente. Bisogna ripensare il modello scolastico, che attualmente è caratterizzato da lezioni frontali e antiquati modi di valutare. Attualmente, come abbiamo visto, la scuola provoca ansia e stress anche nelle situazioni di normalità. Di fronte ad una tale repressione del benessere psicologico degli studenti e delle studentesse, l’UdS si riunirà in un’assemblea aperta agli studenti e alle studentesse che vorranno prenderne parte, per darci gli strumenti per poter essere promotori di un necessario cambiamento di questo modello di scuola. Saremo al circolo ARCI Avionica, in via cristoforo colombo, alle 17:00 di sabato 8 ottobre.