Rosa Bianco e Fiore Carullo
Ieri alle ore 17:30, la Chiesa di Sant’Anna ha aperto le sue porte a un evento straordinario che intreccia letteratura, storia e introspezione: la rassegna “Storie nella Storia”, ideata e curata dall’Archeoclub di Avellino. Questo format innovativo, che unisce visite guidate e narrazioni, ha saputo coinvolgere il pubblico in un affascinante percorso alla scoperta del patrimonio culturale della città.
La prima tappa di questo cammino ha offerto non solo la possibilità di riscoprire la bellezza architettonica e storica della Chiesa di Sant’Anna, attraverso la visita guidata della Prof.ssa Antonella Botta, ma ha anche dato spazio alla riflessione interiore, grazie alla presentazione del libro “La Geometria dei pensieri” di Agostina Spagnuolo. Un titolo che già rivela la profondità dell’opera, dove la geometria non è solo scienza, ma metafora della complessità delle emozioni e delle relazioni umane.
Le poesie di Agostina Spagnuolo non raccontano solo fatti, ma esperienze condivise, trasformando ogni accadimento in un’occasione di crescita e consapevolezza. Le sue parole tracciano una mappa interiore, che guida il lettore attraverso il dolore delle assenze e l’inesorabile flusso della vita. È una poesia che osserva, che cura, che si fa spazio per l’altro e che si traduce in amore per l’umanità, in tutte le sue imperfezioni e contraddizioni.
L’incontro ha visto la partecipazione di figure di spicco della cultura locale: Ilenia D’Oria, presidente dell’Archeoclub, Fiorentino Vecchiarelli, presidente dell’Accademia dei Dogliosi e la scrittrice Monia Gaita. I loro interventi, moderati dal giornalista Gianluca Amatucci, hanno offerto spunti di riflessione sulla necessità di custodire e valorizzare le storie del nostro passato, non solo come ricordi, ma come elementi vivi che ci forgiano e ci definiscono.
Le letture di Paolo De Vito e le musiche di Elsa Nigro hanno completato l’evento, regalando al pubblico un’esperienza sensoriale e intellettuale in grado di avvolgere ogni presente, riportandolo a un tempo sospeso, tra passato e presente, in cui le storie, le emozioni e la bellezza dell’arte si fondono in un’unica esperienza.
Questa prima tappa della rassegna ha saputo restituire alla comunità un senso di appartenenza e condivisione, unendo generazioni diverse sotto il segno della cultura. Il programma ha promesso altre serate di simile intensità, capaci di illuminare quel legame profondo tra spazio, tempo e letteratura che caratterizza ogni grande opera d’arte. E se, come ci insegna la poesia di Agostina Spagnuolo, “la geometria dei pensieri” è la capacità di orientarsi tra le pieghe del vivere, allora abbiamo tutti bisogno di mappe che ci guidino. Come scrisse Rainer Maria Rilke, “La vita e l’arte non chiedono altro che di essere compiute con tutta la propria attenzione e amore. Ogni sofferenza, ogni difficoltà, sono come il ferro e il fuoco che forgiano l’anima”. Con questa consapevolezza, possiamo abbracciare ogni sfida, trovando bellezza anche nelle nostre imperfezioni.