Si fa riflessione sul rapporto “Tra Social e Realtà”, in un continuo gioco tra universo reale e virtuale, il nuovo album di Marco Iantosca, cantautore avellinese, classe 1982. Sulla copertina campeggiano due versioni di sè, una intenta ad usare il cellulare, l’altro intento a leggere sul divano, come a rappresentare la schizofrenia del nostro tempo, quella schizofrenia che appartiene a ciascuno di noi. “Il disco è stato pubblicato in versione Cd nella tiratura di 150 copie – spiega Iantosca – mentre sulle piattaforme virtuali, ai quattro brani già usciti, se ne affiancheranno altri otto, ciascuno dei quali uscirà con cadenza mensile. Mi piaceva l’idea che ci fosse una differenza anche nel modo di proporre il disco tra realtà e universo social”. E’ lo stesso artista a spiegare come “ad alternarsi sono ballate d’amore e canzoni che offrono spunti di riflessione sul nostro tempo,. Non c’è nessuna volontà di condannare i social, solo la constatazione di come troppo spesso finiscano per distogliere la nostra attenzione da ciò che conta. In uno dei videclip che accompagnano l’album, racconto la storia d’amore virtuale tra due ragazzini, sono ogni giorno con la testa nel telefono, chattano in continuazione, si innamorano ma quando si incontrano e si scontrano nel mondo reale non si riconoscono neppure. I social non sono il male, ma troppo spesso li utilizziamo nella maniera più sbagliata, finiamo per perdere pezzi per strada, distratti dal virtuale, troppo impegnati a correre per pensare davvero a noi stessi e alla nostra vita”
A caratterizzare l’album collaborazioni prestigiose con musicisti irpini come Simone Vignola, Francesco Renna, Mario Barbati e artisti venezuelani, conosciuti durante il suo viaggio del 2016 che lo ha visto esibirsi nel Sud America, Rolando Nunez, Victor Paredes, tutti professionisti di altissimo spessore. Spiega come “Quel viaggio mi ha segnato tantissimo. Ero in Venezuela quando è scoppiata la guerra civile. Ho temuto di non riuscire a tornare. E’ terribile come i social ci consentano di sapere ciò che accade nel mondo in tempo reale ma di alcune tragedie, delle violenze che continuano a caratterizzare alcuni paesi si continui a non parlare. Lì si muore per strada ogni giorno, come se la vita non avesse alcun significato. Per fortuna, ora quel velo di silenzio comincia a cadere. Conservo un ricordo molto forte della cultura venezuelana. In brani come ‘Controvento’ canto la forza di questo popolo che sorride al dolore, che non smette di continuare a vivere la vita con gioia e riconoscenza, malgrado debba fare i conti con miseria e carestia, senza mai perdere il desiderio di lottare per la libertà. Non è un caso che l’intro strumentale del disco sia affidata a un chitarrino a quattro corde tipico della musica venezuelana, in controtendenza con i tormentoni estivi”
Spiega di essere cresciuto tra i “Pink Floyd e i cantautori strumentali psichedelici. Inevitabile che questo disco risenta di influenze molteplici, è un album pop, con tante aperture al cantautorato e al rock. A caratterizzare il disco anche un brano come “L’invisibile verità” che faceva parte del disco precedente ‘Nascosto dentro di me'”. Racconta come “Sono nato ad Avellino, in via Piave ma vivo oggi a San Mango sul Calore, lontano dalla città. Ho curato arrangiamenti, composto colonne sonore ma è sempre più difficile vivere di musica. Una musica che oggi si è trasformata profondamente, in cui a dominare è il virtuale, non esistono strumenti suonati, tutto viene modificato al computer. E’ un panorama talvolta avvilente perchè si fa fatica a trovare band e artisti che rappresentino una voce fuori dal coro, un’alternativa al mainstream. Tuttavia la musica resta per me uno strumento per esprimermi e far sentire la mia voce”. Spiega come l’album si inserisca in una progettualità più ampia che prevede una seconda parte per il disco “Tra Social e realtà “Avevo ricevuto una proposta da un’etichetta importante ma ho preferito fare tutto in maniera indipendente, volevo essere il più sincero possibile, mi piace giocare con le parole ma volevo anche che i messaggi arrivassero in maniera diretta. E’ quello che ho cercato di fare in questo album, come quando nei versi di una canzone canto “come fai senza i tuoi like, ma dove sei se non sei on line”, mi piaceva l’idea di proporre immagini facili da evocare. In un tempo in cui la velocità è tutto ho cercato un linguaggio che fosse di grande immediatezza ed espressività”
Un curriculum d’eccezione, quello di Iantosca. Nel 2018 vola alla volta degli Stati Uniti per registrare il videoclip di Controvento con la regia di Gugu E Michaels, che sceglie Iantosca anche per la colonna sonora del film The Marine Spirit.
Il 2019 lo vede collaborare con il rapper Hot Ice per La Compagnia dell’Indie, brano irriverente e ironico, con il quale i due artisti arrivano in semifinale al Tour Music Fest. Con la partecipazione di Hot Ice lavora anche al brano Non il cui videoclip è stato girato da James D. Dawson nella suggestiva cornice di Venezia. Questi due singoli, che hanno realizzato in breve tempo circa 100000 streams, anticipano l’uscita dell’album Tra social e realtà, in uscita nel 2021.
Nell’ottobre del 2020 partecipa al Premio musicale Musica contro le Mafie con il brano La giostra scritto da Mario Barbati. In occasione degli ottant’anni di Vecchioni, ha realizzato una propria versione di Sogna ragazzo sogna, omaggio al Maestro