Conferenza stampa regionale sulla salute e l’ambiente promossa dall’Alleanza Verdi-Sinistra Italiana e dall’Ugs. Appuntamento in mattinata a Pratola Serra, che da comune della Valle del Sabato, zona tristemente nota per le vicende legate all’inquinamento, ha ospitato l’evento.
Presiede il coordinatore di Avellino di Sinistra Italiana Roberto Montefusco:
“L’appuntamento di questa mattina giunge alla fine di un percorso che Sinistra Italiana sta portando avanti per portare avanti una lotta di politiche ambientali e sociali, partendo dalla zona del Sarno fino ad arrivare alla Valle del Sabato. Quest’ultima è il simbolo delle problematiche ambientali che vive la nostra provincia. Il tema dell’ambiente è il tema costitutivo della nostra identità. Dobbiamo dire che stiamo in una fase difficile nel nostro Paese, siamo governati da una destra che ha una cultura negazionista rispetto all’emergenza climatica. Mi ha molto colpito l’atteggiamento e l’irrisione della presidente Meloni rispetto alla denuncia sulle condizioni del fiume Adige. Come se l’ambientalismo fosse un fenomeno folkloristico. Abbiamo il dovere di provare a cambiare pagina e imporre nel dibattito pubblico un’altra visione”.
A portare i saluti dell’amministrazione comunale di Pratola Serra è il presidente del consiglio comunale Carmine Vacchio, in sostituzione del sindaco Gerardo Galdo che per motivi di salute non è potuto essere presente:
“Porto il saluto del sindaco che ha subito un intervento ed è in convalescenza, molto rammaricato per non aver avuto la possibilità di partecipare. Siamo in netto ritardo su questa tematica, il tempo è scaduto ma non è da prendere alla lettera, abbiamo ancora un po’ di sabbia nella clessidra. Purtroppo ci stiamo avvicinando a un punto di non ritorno che sarebbe meglio non sfiorare nemmeno, perché stiamo parlando dell’ambiente e del pianeta Terra e non ne abbiamo uno di riserva. Tutto può essere riassunto nelle politiche ambientali che si dovranno mettere in campo per tutelare e preservare il mondo di domani. Il paradosso è che il maggior nemico dell’ambiente è l’essere umano e di come si pone verso di esso. Il problema è la salute e al di là di essa sussiste il problema della preservazione della specie. Pensare che questa sia una esagerazione vuol dire che non si ha ben chiaro il problema. Se non raddrizziamo il timone nei prossimi anni, il pianeta non sarà più abitabile“.
Presente anche Tonino Scala, coordinatore della Campania per Sinistra Italiana:
“Questo è solo l’inizio di un lungo viaggio. Sinistra Italiana Campania non vuole fare un elenco dei disastri che sono sotto gli occhi di tutti, ma vuole iniziare una nuova fase di sensibilizzazione e denuncia per mettere al centro la giustizia ambientale e quella sociale, per costruire un nuovo mondo e una nuova regione. C’è da creare un nuovo modo di pensare, siamo arrivati a un punto di non ritorno, non c’è più tempo. Oggi più che mai c’è da ripensare il rapporto tra uomo e natura, costruire un nuovo equilibrio, con la natura in interconnessione con l’uomo in un’unica armonia. Siamo ancora in tempo per adottare misure decisive, la sfida può sembrare ardua, ma possiamo ancora intervenire. Per conseguire la sostenibilità dobbiamo considerare l’economia, la società e l’ambiente come temi interconnessi. Serve un vero piano di riforestazione e messa in sicurezza del territorio, è questo il vero piano del lavoro. Qui serve lavoro. E un piano serio per il lavoro può passare solo da questo. Per questo motivo abbiamo investito nell’Alleanza Verdi-Sinistra collegandola al Centro-Sinistra, ma dobbiamo costruire un campo largo con i Cinque Stelle e il mondo del civismo. In Italia, con questo nuovo governo, sta mancando il buon senso, e non sarà facile riportarlo a questo. Ed è sui temi che vogliamo ripartire. La Valle del Sabato, insieme al bacino del Sarno, sono due bombe ecologiche“.
A rappresentare le lotte ambientaliste della Valle del Sabato, e in rappresentanza dell’associazione “Salviamo la Valle del Sabato“, c’è Ranieri Popoli:
“Un territorio non è un campo delimitato, ma la dimensione di un sistema condiviso di valori. Nella Valle del Sabato, allorquando una classe dirigente ha imposto un modello di sviluppo distorsivo per risolvere dei problemi molto profondi. C’è stata una mobilitazione sociale che ha creato un percorso importante. In questi anni abbiamo esteso il nostro impegno, collaborando con altre associazioni come “AURA” per il monitoraggio della qualità dell’aria. Siamo in un territorio tanto prezioso quanto fragile”.
Si sono susseguiti numerosi interventi, anche da parte dell’associazionismo ambientale. Al centro i tanti problemi che affliggono la Campania, su tutte la cosiddetta Terra dei fuochi, tristemente nota da anni che si interseca con la gestione e il ciclo dei rifiuti e la camorra.
Ha poi preso la parola Sergio Costa, già ministro dell’Ambiente:
“L’impegno di questo territorio rispetto alla questione fiume Sabato e Valle del Sabato, mi ha colpito. Questi ragionamenti, sulla necessità di una tutela idrogeologica, devono essere considerati anche lungo tutto il percorso che il fiume percorre. Tecnicamente e tecnologicamente si può tranquillamente produrre ricchezza e tutelare l’ambiente. Il vecchio paradigma è superato ma non è stato ben compreso. Si deve ragionare in termini di area territoriale e non solo come bacino idrografico. Il monitoraggio degli scarichi? Si può fare. Da ministro chiesi di monitorare quelli del fiume Sarno, e scoprimmo centinaia di scarichi abusivi. Siamo di fronte a un fatto più che politico, tecnicistico. Nessuno vuole chiudere le aziende, ma vogliamo metterle in condizioni di tutelare l’ambente. Oggi abbiamo 3,4 miliardi euro, per la gestione dell’acqua, come su tanti altri temi, ma non ci sono progetti in cantiere. Ma vuoi vedere che si arriverà alla scadenza del Pnrr, e quella quota parte che non è stata spesa al Sud si sposterà in altre zone d’Italia. Questa preoccupazione, potrebbe accadere? Insieme all’Autonomia mi sorge il dubbio che il Sud non debba spendere questi soldi, non che non possa. C’è una grande differenza“.
Importanti presenze, come quella del deputato di SI Franco Mari e della già senatrice della Repubblica e giornalista Rosaria Capacchione.