Diventa l’occasione per una riflessione sull’universo della scuola la presentazione del volume di Paolo Saggese “La scuola e la Questione Meridionale nel primo secolo dell’Unità Nazionale” di Paolo Saggese in programma il 28 novembre. Introduce l’incontro Giuliana Colucci, dirigente scolastico. Modera Maria Rosaria Albanese, dirigente scolastico. A confrontarsi con l’autore, dirigente scolastico a Cerignola, Giuseppe Silipo, direttore generale Usr per la Puglia, Francesco Forliano, dirigente tecnico coordinatore presso Usr Puglia, Vito Alfonso, dirigente Ust Foggia, Giuseppe Nobiletti, presidente della Provincia di Foggia, Maria Denise Decembrino, dirigente settore edilizia scolastica Provincia di Foggia. Al termine dell’incontro sarà inaugurata la nuova sede del liceo classico Zingarelli.
Il volume nasce dalla consapevolezza di come il Sistema di istruzione e formazione gioca un ruolo centrale nella soluzione anche dell’annosa “questione meridionale”. La “povertà educativa” genera “povertà economica”, e quest’ultima genera ulteriore “povertà educativa”. Con il genio tipico degli artisti, Carlo Levi, nel 1946, scriveva:
«Che l’analfabetismo sia legato alla miseria è un fatto di ovvia osservazione. Se si potesse fare una carta della sua diffusione credo che essa coinciderebbe, fino ai più minuti particolari, con quella della povertà, della sterilità della terra, della mancanza di industrie, delle cattive condizioni sanitarie, della malaria, dell’insufficienza delle comunicazioni e delle opere pubbliche».
In questo volume, primo di quattro, Paolo Saggese affronta il problema del ritardo del Sistema scolastico meridionale nei confronti delle regioni del Centro e soprattutto del Nord d’Italia nel primo secolo dell’Unità nazionale (1861-1961). Questo ritardo, fatto registrare da tutti gli analisti e in particolare dalle rilevazioni dei risultati delle Prove INVALSI, ha un’origine antica, rimonta già agli anni dell’Unità nazionale. Attraverso l’analisi delle inchieste e dei saggi di alcuni importanti meridionalisti e intellettuali anche del Nord d’Italia (Rocco Scotellaro, Carlo Levi, Umberto Zanotti-Bianco, Anna Lorenzetto, Manlio Rossi-Doria e tanti altri), l’autore sintetizza le cause di tale ritardo, i cui effetti sono ancora operanti e spiegano in parte la situazione attuale.