Neppure nelle più apocalittiche prediche in Chiesa e processioni di Madonne piangenti o giù di lì e nei comizi infuocati, che caratterizzarono la campagna elettorale del 18 aprile del 1948, a qualcuno dei preti o dei democristiani impegnati nella Crociata anticomunista venne in mente di dire che i comunisti, oltre “che senza Dio”, “diavoli”, “servi di Stalin, il dittatore”, “assassini”,“mangiatori di bambini”, erano “ladri” o “tangentisti”. Non gli venne in mente perché era assolutamente falso. Sarebbe stato anche controproducente perché avrebbe fatto perdere credibilità alle violente, esasperate ma non del tutto false accuse della DC al PCI. Oggi, invece, siamo alla sinistra dalle mani sporche, che fa concorrenza ai berlusconiani, ai craxiani e ai mazzettari della defunta DC. Sembrano tutti allievi non dei costumi austeri, persino ascetici dei dirigenti del Partito Comunista o del rigore morale assoluto di socialisti alla Nenni e alla Pertini e, perché no, di De Gasperi e di Moro. No, sono degni figli dell’Italia Paese della mafia e del fascismo, della ladroneria, dell’affarismo e dell’immoralismo nella gestione della cosa pubblica. Sembrano passati secoli dalla famosa e bellissima intervista di Berlinguer sulla “questione morale”, rilasciata a Scalfari nel 1981. Nel Qatargate dell’Europarlamento i giudici belgi affermano giustamente che è preminente una “italian connection”. Infatti spicca tanto quanto puzza la figura dell’ ex europarlamentare del partito di estrema sinistra Articolo uno, a capo di un’Ong di delinquenti, pescato con 500 mila euro con cui gli emiri del Qatar lo avevano corrotto. Insieme a lui troviamo una nutrita serie di ladroni e turpi figuri del Partito Democratico che mi ripugna nominare. Un’eccezione – per riguardo a una “Signora” – merita l’avvenente Eva Kalli, socialista greca, vicepresidente dell’Euro – parlamento, a cui gli emiri hanno “donato” 750 mila euro. Manco a dirsi, il fidanzato è italiano e assistente dell’europarlamentare napoletano Andrea Cozzolino. Cozzolino, il cui ufficio è stato messo sotto sequestro, non è al momento indagato. Va però detto che si è battuto come un leone per gli emiri del Qatar. Pensate un po’, è arrivato a scrivere questa lettera, di cui cito uno dei passi caratterizzanti: “Cari colleghi, in vista del voto di oggi sulla situazione dei diritti umani nell’ambito dei campionati del mondo di calcio in Qatar ribadisco la mia posizione che ho portato nell’incontro di ieri e vi chiedo di votare contro. Si sostiene che la Coppa del mondo sia stata assegnata al Qatar grazie ad abusi e corruzione. Il Parlamento europeo non dovrebbe accusare un Paese senza prove”. Cozzolino, senza vergognarsi, si giustifica dicendo: “Questa è una posizione politica”. Dico io: si potrebbe mai immaginare che una lettera del genere potessero scriverla Gramsci o Togliatti, Amendola o Ingrao, Longo o Berlinguer? Ma questo è il PD dove l’ex segretario Matteo Renzi ha preso un milione di euro per consulenza dal governo saudita, noto per i suoi metodi criminali: è il partito di Montino e Cirinnà che amavano il loro cane tanto da mettergli nella cuccia 24 mila euro o di Nicola Oddati, collaboratore di Enrico Letta, pizzicato con 14 mila euro non proprio legali in valigia. Dice Gianni Cuperlo: “La questione morale investe la sinistra e nessuna ipocrisia o rimozione può giungere a dire di non vedere”.
di Luigi Anzalone