di Pellegrino Caruso
Docenti e studenti del Convitto Nazionale ” Pietro Colletta” sono sempre piu’ legati ad Andrea Iacomini che il 13 aprile 2021 fu ospite on line dell’ istituto su invito della Prof.ssa Angela Nardiello, per poi finalmente incontrare in presenza lo scorso 18 gennaio il Rettore Dirigente Attilio Lieto. Iacomini, on line come in presenza, riesce sempre ad offrire un saggio delle sue formative esperienze di vita. Gia’ a gennaio Iacomini pote’ raccogliere il frutto delle iniziative di solidarietà curate da Cinzia Favorito Rosario De Marco, con il contributo di tutti i docenti e studenti del noto istituto cittadino, ma la solidarieta’ e’ dovere che non si esaurisce. Per questo motivo, lo scorso 30 aprile, presso il Carcere Borbonico di Avellino, un nuovo assegno e’ stato devoluto a favore dell’
UNICEF Italia di cui Iacomini e’ portavoce nazionale. Ancora una volta Iacomini, nei due incontri con gli studenti del triennio del liceo Classico e Classico Europeo, dopo una introduzione della Prof.ssa Ilenia D’ Oria, per giustificare il titolo ” Homo sum” dato all’iniziativa formativa ed orientativa, ha confermato le sue doti di appassionato e convinto comunicatore della sua missione di dare voce ai tanti diritti dell’infanzia negata.” Essere portavoce dell’Unicef – spiega Iacomini – significa dare voce ad un’ associazione che opera in 96 Paesi, nata ormai ottanta anni fa per sostenere all’ epoca i bambini della nostra Italia che soffrivano per la guerra.” Iacomini si pone sempre alla pari con i ragazzi ai quali racconta : “Avevo 12 anni e mi rintanavo in stanza con “ L’espresso” sul comodino, mentre crollava il muro di Berlino, con mia madre che mi diceva di “rubare con gli occhi” ciò che vedevo in viaggio, in roulotte con papà. Ho conservato questa abitudine per tutta la vita”. Non è, quindi, un caso se Iacomini ha l’ abitudine di riproporre a chi lo ascolta una serie di immagini ben impresse in lui e subito trasferite nelle mente e negli occhi degli uditori. Ecco, dunque, il ricordo di quella sabbia rossa che si confondeva con la melma dell’aereoporto in Sierra Leone, dove – avverte Iacomini – non si sa se si ritrova il bagaglio e dove medici volontari usano i loro cellulari per illuminare improvvisate sale travaglio, per far nascere bambini, dal destino incerto.
“Tanti bimbi muoiono magari in alluvioni sempre piu’ frequenti sott’acqua ma non fanno notizia…”Il pensiero di Iacomini va al Myanmar, il cui recente terremoto e’ gia’ ignorato.
Iacomini anni fa gia’ era cosciente di quanto il mondo occidentale segua con scarsa attenzione tante situazioni geopolitiche magari inizialmente giudicate come scaramucce locali, che hanno invece ripercussioni in tutto il mondo. “I profughi non sono “ invasori” – ricorda Iacomini – ma persone che soffrono, ammassate magari in campi dove vi è un bagno chimico per 10000 persone!”.
Iacomini elabora cifra su cifra i numeri delle persone costrette a fuggire dalle guerre, ma il suo racconto non è mai distaccato ma sempre partecipe dei tanti drammi umani a cui ha dovuto assistere. “Sono stato tante volte in viaggio in realtà difficili con mio figlio, che magari mi invitava a fare castelli sulla sabbia, mentre mi toccava di vedere raid aerei in cui bimbi, intenti a giocare la classica partita 11 contro 11 venivano sterminati in un attimo!”. Tante le immagini forti proposte dal portavoce come quella di un padre che sembrava volesse gettare in malo modo un bimbo in acqua. “Mi fu naturale – ricorda Iacomini- richiamare quell’uomo il quale mi spiegò, però, che era costretto ad insegnare al figlio a nuotare, perché il giorno dopo si sarebbe dovuto imbarcare con la moglie incinta per uno dei dolorosi viaggi sui barconi ed, in caso di naufragio, il suo ragazzo se la sarebbe dovuta cavare da solo! Quella lezione di nuoto purtroppo fu vana perché ho poi appreso che il ragazzo non è scampato al naufragio!” .
Ad un’ altra acqua, con un significato simbolico diverso riporta, invece, una poesia di Iacomini, tratta dal suo libro “ Il giorno dopo” in cui si fa riferimento ad una madre in fuga dalla guerra che preferirebbe riportare la propria creatura nel ben più sicuro liquido amniotico. Il racconto di Iacomini non annoia anche perchè il relatore, sollecitato dalle domande dei docenti e degli studenti ritorna con piacere ai suoi ricordi tra i banchi del famoso “Giulio Cesare” dove hanno studiato anche i famosi 34 delle III E di Antonello Venditti. “Sono stato studente liceale in anni non facili, in cui sono stati uccisi uomini come Falcone e Borsellino e sono crollati gli apparati di tanti partiti, ma non ho mai perso il mio interesse per l’impegno civile e mi preoccupa la scarsa presenza di eroi nel nostro tempo, se si escludono Malala,la Thumberg e il compianto Papa Francesco.” Oltre alla grammatica – ammonisce Iacomini- aprite sempre il giornale in classe, agevolando quel contatto con la realtà, che non va mai perso di vista, senza rinunciare a tanti interessi. Ho apprezzato Freddie Mercury, Michael Jackson e Bob Geldof e, se posso do anche un’ occhiata all’Isola dei famosi, per distrarmi ma non mi va di allontanarmi dalla realtà.” Il pensiero del giornalista va così, a quella Carta di Treviso del 1990 che dal 2016 è tra i doveri dei giornalisti, al fine di disciplinare i rapporti tra il diritto di cronaca ed i minorenni.
“A voi ragazzi – conclude Iacomini- sento di dedicare il mio tempo. Ho visitato tantissime scuole ma non mi fermo perché condividendo problemi si trovano soluzioni!”. Ed a chi gli chiede come si possano percorrere le sue orme risponde deciso:
“ Prima di pensare a grandi missioni internazionali che hanno tanti rischi, sappiate affacciarvi sul pianerottolo di casa…il vicino puo’ avere bisogno di voi!”.La comunita’ del Convitto, intanto, con convinta generosita’ consegna ad Iacomini, in presenza di Tonia De Giuseppe, neo presidente del Comitato Unicef Avellino, un nuovo assegno, in attesa di ulteriori forme di solidarieta’, sostenute dalla Prof.ssa Nardiello e dai docenti tutti dell’ istituto cittadino, guidato dal Rettore Dirigente Attilio Lieto, con plauso sincero della Dott.ssa Fiorella Pagliuca, dirigente dell’ Ambito scolastico Territoriale, presente alla manifestazione.