L’assemblea provinciale dell’Arci convocata in data 27 settembre, all’unanimità ha proclamato lo stato di mobilitazione permanente per la fine del Genocidio e la difesa della Global Sumud Flottilla: “Dopo il presidio di ieri in Piazza Libertà, oggi saremo davanti ai cancelli della Leonardo a Benevento per protestare contro il mercato delle armi che alimenta il genocidio, venerdì in piazza con gli studenti e sabato si stanno preparando i pullman – invitiamo chi vuole partecipare a contattarci – per la manifestazione nazionale a Roma convocata con la comunità palestinese”.
“Stiamo assistendo in diretta all’orrore – si legge nella nota Arci – . Un genocidio televisivo, raccontato minuto per minuto, che si consuma nel silenzio complice della comunità internazionale. Ogni giorno conta i suoi morti, le sue case distrutte, le sue vite spezzate. Di fronte a questo, la diplomazia ha fallito. Le istituzioni sovranazionali sono paralizzate. Le potenze occidentali, pronte a sanzionare altrove, applicano due pesi e due misure, dimostrando che i loro valori sono subordinati a interessi economici e di potere.
Non possiamo più essere solo spettatori indignati. Non basta più la solidarietà.
L’aiuto umanitario, per quanto vitalen fermerà le bombe. La beneficenza, senza una spinta politica, rischia di diventare l’anestetico che rende sopportabile un’occupazione disumana, senza mai metterla in discussione. È tempo di dichiarare che la logica emergenziale è una trappola. È tempo di assumerci la nostra responsabilità politica.
Per questo, come ARCI Avellino, lanciamo un appello a tutte le cittadine e i cittadini, alle associazioni, ai sindacati, ai collettivi. La nostra richiesta non è più solo umanitaria, ma è politica. È una, chiara e non negoziabile: il RICONOSCIMENTO IMMEDIATO DELLO STATO DI PALESTINA.
Questa è l’unica via per una pace giusta. Non ci sarà sicurezza per nessuno finché a un intero popolo saranno negate la dignità, la terra e la sovranità. Il riconoscimento dello Stato di Palestina non è una concessione: è l’applicazione del diritto internazionale e la precondizione per spezzare per sempre il ciclo di violenza e occupazione.
Per raggiungere questo obiettivo, la nostra mobilitazione deve essere strategica e costante. Chiediamo a tutti di unirsi a noi su due fronti concreti:
Sosteniamo Chi Rompe L’assedio: Di fronte al fallimento degli Stati, sosteniamo l’azione diretta della società civile. La Global Sumud Flotilla non è solo una nave di aiuti, è un atto politico che sfida l’illegalità dell’assedio di Gaza. Supportiamola con la raccolta fondi, con la pressione politica, con la diffusione del suo messaggio. È il nostro modo per agire dove la diplomazia tace”
L’invito è quello di costruire “Una Mobilitazione Permanente Sui Territori: Trasformiamo la nostra rabbia in azione politica organizzata e quotidiana. Scendiamo in piazza, organizziamo presidi, promuoviamo il boicottaggio, facciamo pressione sulle nostre istituzioni locali affinché chiedano al Governo italiano di compiere un atto di giustizia e riconoscere lo Stato di Palestina.
Non restiamo a guardare. Non siamo neutrali. La storia ci giudicherà per quello che abbiamo fatto, ma soprattutto per quello che non abbiamo fatto.
È l’ora di scegliere da che parte stare. Noi stiamo con il popolo palestinese. Noi stiamo con il diritto internazionale. Noi stiamo con la pace giusta”
“Intanto, – si legge nella nota – prosegue la mobilitazione sui territori dopo il dibattito di sabato scorso a San Potito, saremo protagonisti sempre il 4 ottobre per le mobilitazioni lanciate nella città di Caposele. Invitiamo inoltre tutti a sostenere e garantire il boicottaggio delle merci israeliane e l’interruzione di ogni rapporto con il governo genocida. nvitiamo infine le amministrazioni locali ad approvare delibere per il boicottaggio e la tutela della Flottilla. Ogni sforzo deve essere tentato, non esistono iniziative inutili”.