Nola – L’associazione culturale Passepartout si conferma protagonista con la rassegna ‘’Incontri d’Autore’’. Tra gli ospiti del ciclo di incontri don Antonio Loffredo con il suo libro ‘’Noi del Rione Sanità. I giovani e la forza del cambiamento’’. Nel corso della cerimonia è stata consegnata a don Antonio Loffredo la targa Eccellenze del Territorio 2025: ‘’Ad un uomo che ha fatto della sua vita un’opera continua di bene, aiuto ed amore per gli altri, che ha sempre creduto negli ideali di pace, di libertà e di cambiamento.’’ All’evento hanno preso parte: don Salvatore Bianco parroco della Chiesa San Biagio, monsignore Beniamino De Palma arcivescovo, vescovo emerito di Nola. In veste di giornalista, scrittrice e presidente dell’associazione Passepartout, Filomena Carrella. I veri protagonisti dell’evento sono stati gli alunni del Liceo ‘’G. Carducci’’ di Nola (NA), accompagnati dai docenti: Milena Picciocchi, Elena Falco e Cecilia Faiella. Tra le presenze illustri: Francesco Iovino consigliere regionale, Rosa Barone, socia fondatrice dell’associazione culturale Passepartout, Felice Peluso presidente dell’associazione AIDO sez. Cimitile Nola. Alessandra Bosone presidente SeminArte Aps. Ferdinando Calabrese presidente della Pro Loco di Castello di Cisterna. Angelo Spiezia presidente della Pro Loco di San Vitaliano. Tra i soci dell’associazione Passepartout presente l’avvocato civilista Luisa Esposito, lo scrittore e giornalista Angelo Amato De Serpis, l’artista Prisco De Vivo, il dottor Pio Natalizio.
Un premio, come si legge nella targa, assegnato ad un uomo “che ha fatto della sua vita un’opera continua di bene, aiuto ed amore per gli altri, che ha sempre creduto negli ideali di pace, di libertà e di cambiamento. Don Antonio Loffredo, ostinato come pochi e coraggioso come i veri eroi, ha trasformato un sogno in realtà. Rione sanità, un sogno che si avvera, grazie a chi crede in un società più giusta e solidale e lavora per renderla realtà”. E’ Don Antonio a sottolineare come «Mio padre mi voleva imprenditore. E in fondo lo sono diventato, ma rispondendo a un altro capo: Dio!» ‘’
La Sanità non è solo un quartiere di Napoli, ne è il cuore autentico. Qui è nato Totò, qui si è ispirato Eduardo De Filippo per tante commedie. Nei suoi vicoli convivono chiese barocche e case fatiscenti, palazzi nobiliari e bassi scavati nel tufo. E il suo parroco, don Antonio Loffredo, è molto più di un semplice prete. È un uomo di chiesa, ma anche d’azione, coraggioso e ostinato come pochi. Che intorno a sé sa vedere non solo povertà, ma una ricchezza nascosta: il quartiere è colmo di tesori d’arte e di cultura, lasciati però nell’abbandono. Nasce così una straordinaria sfida: risvegliare le coscienze dei giovani che crescono in quelle strade per trasformare il ghetto in un polo d’attrazione per tutta la città, anzi, in una zona capace di richiamare, grazie alle sue bellezze architettoniche, migliaia di turisti dando in tal modo ai suoi abitanti un lavoro e un futuro. Con un entusiasmo contagioso “don Anto” sprona i suoi ragazzi a organizzarsi in cooperative e, nonostante infiniti ostacoli e lotte epiche contro la burocrazia, ottiene successi importanti e insperati. Come recuperare l’antica basilica di San Gennaro Fuori le Mura, ricca di inestimabili opere d’arte ma diventata negli anni deposito della Asl; far rinascere il cosiddetto “miglio sacro”, l’antico itinerario dedicato al santo patrono; inaugurare in un ex convento uno splendido bed & breakfast; aprire al pubblico le magnifiche catacombe di San Gennaro e San Gaudioso, in parte ora restaurate.



