Il Circolo della Stampa di Avellino ha ospitato un evento cruciale per il futuro delle imprese locali. Una sala gremita di imprenditori, professionisti e rappresentanti del mondo economico ha ascoltato con attenzione l’intervento del Dr. Luca Vallese, esperto in disaster risk management for business, agente assicurativo Allianz con un Master in Risk Engineering & Management al Cineas – Politecnico di Milano.
La mattinata ha acceso i riflettori su una verità scomoda ma inevitabile: l’Irpinia è un territorio ad alto rischio sismico ed idrogeologico, eppure molte imprese non sono pronte ad affrontare il prossimo disastro naturale.
“Non è una questione di SE accadrà un disastro, ma di QUANDO”, ha esordito Vallese con voce ferma.
L’Irpinia ha pagato un prezzo altissimo nel 1980 e il rischio non è affatto scomparso. Dal 31 marzo 2025, la legge imporrà alle imprese di dotarsi di una copertura assicurativa obbligatoria contro terremoti, alluvioni e frane. Ma quante aziende locali sono davvero consapevoli di questa nuova norma?
Il terremoto dell’Irpinia: una ferita mai rimarginata
Il 23 novembre 1980 l’Irpinia fu devastata da un terremoto che lasciò quasi 3.000 morti e 300.000 sfollati.
Oltre al dramma umano, il tessuto economico locale fu annientato. Negozi, fabbriche, laboratori artigiani, aziende agricole e attività commerciali furono distrutti in pochi minuti. Per molte imprese non ci fu alcuna possibilità di ripartenza. Le difficoltà della ricostruzione, la lentezza dei risarcimenti pubblici e l’assenza di strumenti di protezione finanziaria portarono a chiusure definitive e a un crollo dell’economia locale.
Quarant’anni dopo, la situazione è cambiata davvero?
L’Irpinia resta una delle aree a più alto rischio sismico in Italia. Eppure, la maggior parte delle imprese locali non ha una polizza assicurativa contro i danni catastrofali. Fino a oggi è stato un errore di valutazione, dal 31 marzo 2025 sarà una violazione di legge.
Copertura obbligatoria dal 31 marzo 2025: cosa prevede la legge
Il Governo ha introdotto l’obbligo assicurativo per tutte le imprese con sede in Italia o con una stabile organizzazione nel Paese. Questa misura punta a ridurre l’impatto economico dei disastri naturali e a garantire la continuità produttiva anche dopo un evento catastrofico.
Chi è obbligato a stipulare la polizza?
- Tutte le imprese iscritte al Registro delle Imprese
- Anche aziende estere con stabilimento in Italia
- Sono escluse le imprese agricole, già coperte da fondi mutualistici
Cosa è obbligatorio assicurare?
- Fabbricati aziendali
- Macchinari e impianti
- Attrezzature industriali
- Strutture logistiche
- Danni derivanti da terremoti, frane, alluvioni e inondazioni
Cosa accade se un’impresa non si assicura?
- Esclusione dai fondi pubblici in caso di calamità
- Nessun risarcimento dallo Stato per i danni subiti
- Copertura delle perdite a carico dell’imprenditore, con il rischio di chiusura definitiva
In altre parole, chi non si assicura rischia di perdere tutto senza alcuna possibilità di ripresa.
Il valore dell’assicurazione: proteggere il futuro delle imprese irpine
Se negli anni Ottanta e Novanta un’azienda aveva poche alternative per proteggersi, oggi gli strumenti esistono. La copertura assicurativa per eventi catastrofali non è solo un obbligo, ma un’opportunità per garantire la sopravvivenza del proprio business.
Case Study: chi aveva una polizza si è salvato
Caso 1: Un’impresa tessile in Emilia-Romagna
Dopo l’alluvione del 2023, un’azienda con una polizza completa ha ricevuto un risarcimento di 3 milioni di euro in 90 giorni, riprendendo la produzione in soli quattro mesi.
Caso 2: Un locale senza copertura a L’Aquila
Dopo il terremoto del 2009, un ristoratore ha perso tutto. La ricostruzione è stata lenta, e senza fondi privati o assicurazione ha dovuto chiudere definitivamente.
Le imprese irpine devono prendere esempio. Non basta sperare che non accada di nuovo; serve un piano concreto per il futuro.
Strategie di mitigazione del rischio per le imprese irpine
Cosa può fare oggi un imprenditore irpino per proteggere la propria attività?
- Valutare il rischio: esistono strumenti per calcolare l’esposizione della propria azienda a terremoti e alluvioni.
- Adeguare le strutture: rinforzi antisismici e sistemi di drenaggio possono ridurre il rischio di danni.
- Pianificare una copertura assicurativa adeguata: non solo per i fabbricati, ma anche per il fermo attività.
- Creare un piano di emergenza: sapere come reagire può fare la differenza tra il recupero e la chiusura definitiva.
L’obiettivo non è solo rispettare la legge, ma assicurare la continuità delle attività produttive in un territorio che ha già subito troppi danni.
Conclusione: la protezione non è un’opzione, ma un dovere
- Non si tratta di SE accadrà, ma di QUANDO accadrà.
- Senza una polizza adeguata, la tua impresa potrebbe non riaprire mai più.
- Affidarsi a un’assicurazione solida è l’unico modo per garantire il futuro del proprio business.
L’Irpinia ha già perso troppo in passato. Ora è il momento di prevenire, proteggere e costruire un futuro più sicuro per le imprese locali.
Il 31 marzo è vicino. Sei pronto a mettere in sicurezza la tua azienda?
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