Sono oltre 10.800 le imprese italiane che hanno scelto di registrarsi al portale Sostegno Export d’Italia (SEI), promosso da Unioncamere e dal sistema camerale per accompagnare le PMI verso i mercati esteri. Il dato emerge dall’analisi dei dati di Unioncamere, agexpogiornata al primo luglio 2025, che fotografa le imprese supportate tramite il progetto SEI, i loro settori di attività, i mercati di destinazione e le esperienze internazionali già maturate. L’export italiano si conferma trainato dai settori alimentare e bevande (con oltre 4.100 imprese iscritte); moda e tessile (con circa 1.000 imprese); servizi (circa 800 imprese); meccanica e subfornitura (800); design e arredo (700), oltre a comparti in crescita come cosmetica e farmaceutico.
In questo scenario, la Camera di Commercio Irpinia Sannio risulta la prima Camera di Commercio d’Italia per numero complessivo di imprese registrate nel Portale SEI (583, pari al 5,4% sul totale), ed è al primo posto nel settore alimentare e bevande (6,6% del totale grazie anche alla forza del comparto vitivinicolo) e tra le prime nel settore moda e tessile, a conferma dell’efficacia delle azioni di sostegno all’internazionalizzazione promosse sul territorio. “Questi dati – precisa il Commissario Straordinario dell’Ente camerale Girolamo Pettrone – premiano il lavoro svolto in questi anni dalla nostra Camera di Commercio per accompagnare le imprese locali, anche le più piccole, sui mercati internazionali, grazie all’impegno costante e alla competenza dei nostri uffici, sempre vicini agli imprenditori e profondamente radicati nel tessuto economico locale”.
“Il risultato è frutto di un impegno condiviso e della qualità delle aziende dell’Irpinia e del Sannio, che sanno cogliere le opportunità di crescita globale. Il nostro supporto alle imprese con particolare riferimento a quelle potenzialmente esportatrici si concretizza nella realizzazione di un check-up aziendale, nell’elaborazione di un piano export personalizzato a partire dall’assessment iniziale, in attività di formazione specialistica sui mercati esteri, sulle tematiche del commercio internazionale e persino per migliorare la lingua inglese per la gestione delle relazioni d’affari. A questo – conclude – si aggiungono i voucher per la partecipazione a fiere internazionali e l’organizzazione di collettive a eventi di assoluto rilievo, fondamentali per presidiare i mercati e promuovere il nostro apparato produttivo.”