Sabino Morano, vicecommissario provinciale della Lega di Avellino ha partecipato al primo tavolo della Due Giorni del Corriere dell’Irpinia che si è tenuta lo scorso fine settimana tra Villa Amendola e Carcere Borbonico: “C’è un doppio binario del problema legalità – ha detto Morano nel suo intervento -. Nella nostra città, come in molte città, molto spesso c’è un problema di percezione della sicurezza, ma anche di gestione dei centri di accoglienza, dove i cittadini rifugiati, spesso non trovando un’organizzazione adeguata, si abbandonano ad un vagabondaggio senza meta nelle nostre strade”.
“Qualche settimana fa, anche alla luce di una serie di episodi di cronaca, posi il problema di comprendere realmente quale sia l’anagrafe dei centri di accoglienza in Irpinia. L’ho fatto per capire lo stato dell’arte rispetto alle presenze e alle identità di queste persone. Spesso accade che da quei centri queste persone si allontanino senza alcun controllo. Le segnalazioni sono molte e ci arrivano da varie parti della provincia”.
“Per il resto si nota una deriva quasi virtuale degli episodi criminali in provincia di Avellino. Anche rispetto a quello che è successo in città, con le sparatorie tra giovani che si sono consumati negli ultimi mesi: spesso sono fenomeni che nascono sui social e poi si trasformano in revolverate vere. E’ un discorso che si pone in una problematica più vasta, e cioé di una società di oggi abbandonata in un’immersione virtuale quotidiana, che perde sempre di più il senso reale delle cose. Penso che le nuove generazioni cominciano ad avere qualche problema a distinguere lo spazio reale da quello virtuale. Un problema che avvolge la dimensione sociale e anche quella economica. Ci sono persone che hanno fatto fortuna grazie ad uno slogan su Tik Tik: questa cosa va secondo me in qualche modo regolata. Serve un serio intervento da parte dello Stato”.



