“Tra dieci anni vogliamo raccontare come abbiamo superato il problema dell’inquinamento atmosferico, che è risolvibile. Bisogna solo organizzarsi“.
Antonio Di Gisi non ci sta. Nessuna resa davanti ad una questione che investe da anni tutto l’hinterland avellinese. Tante le proposte, e le istituzioni che vengono sollecitate costantemente a prendere provvedimenti. Il sit-in di questa mattina organizzato da Legambiente Avellino ai piedi della Prefettura di Avellino ha coinvolto tanti studenti e diverse associazioni.
“Siamo qui per parlare di nuovo di qualità dell’aria. Non è un problema emergenziale, ma è uno status quo che va curato dall’inizio. Dobbiamo capire bene quali sono le cause principali delle emissioni“, continua Di Gisi, guardando con ottimismo all’incontro avuto in mattinata in Prefettura:
“Abbiamo avanzato delle proposte alla Prefettura, con l’istituzione di un tavolo permanente sui vari temi. Vogliamo partire dalle condizioni meteorologiche che influenzano negativamente il problema, per poi passare alla rivoluzione dei riscaldamenti, al divieto degli abbruciamenti. Sette impegni che in maniera condivisa con le istituzioni possono risolvere il problema“.
Gli fa eco Franco Mazza, presidente dell’associazione “Salviamo la Valle del Sabato“: “Sono diversi anni che torniamo su questa questione per dire che serve maggiore attenzione sulla tematica dell’inquinamento atmosferico. Siamo fortemente condizionati dall’orografia del territorio e, al di là di quello che prevede il piano regionale con l’alert che arriva dopo gli sforamenti, noi proponiamo di agire preventivamente. Quando sono previste condizioni favorevoli al ristagno degli inquinanti, si fermeranno gli abbruciamenti. C’è un lavoro enorme da fare, altrimenti tra qualche anno saremo ancora qui a raccontarci che Avellino è tra le città più inquinate d’Italia“.