Il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle Vincenzo Ciampi ha posto all’attenzione della giunta regionale una questione relativa alla “richiesta di risorse da parte di associazioni di volontariato del terzo settore in protezione civile”. La risposta, per l’irpino, è stata insoddisfacente:
“Ritengo insoddisfacente la risposta alla mia interrogazione alla giunta regionale relativa alla richiesta su quali siano i motivi per i quali, con deliberazione di Giunta, dall’elenco delle associazioni destinatarie di risorse siano state escluse le “associazioni di volontariato del terzo settore in protezione civile”. Con tale deliberazione sono stati riservati benefici ai soli gruppi comunali iscritti e a quelli in via d’iscrizione all’Elenco Territoriale di Protezione Civile.
Si tratta di associazioni di volontariato impegnate nelle emergenze che sempre più spesso affliggono il territorio. Le calamità naturali si affrontano con un sistema ormai storicamente testato, riconosciuto dalla legge nazionale. Eppure la Regione Campania, quando si tratta di sostenere queste associazioni, inspiegabilmente rallenta i flussi di contributi, chiede continui rendiconti, anche quando ci sono stati controlli da parte dello stesso ministero.
Si continua a ritenere che il lavoro dei gruppi di protezione civile sia sostenuto distribuendo contributi a pioggia attraverso i sindaci, siamo nell’ordine di 500 mila euro, anche in comuni dove i gruppi non sono costituiti. Anche sui fondi relativi all’emergenza covid si continua a registrare un ritardo della distribuzione dei fondi a causa della reiterata richiesta di rendicontazioni già inviate nella fase dei controlli di primo livello. La Regione dispone già dei fondi della protezione civile nazionale, stabiliti sulla scorta della prima rendicontazione – continua Ciampi – ma viene richiesta una nuova documentazione per ulteriore istruttoria “dimenticando” che quei documenti erano stati già inviati dalle associazioni.
Infine – conclude Ciampi – ci sono associazioni che vivono sui contributi di cittadini enti e associazioni e anticipano fondi per tenere attivi tecnologie e mezzi indispensabili per far funzionare la rete di protezione civile sul territorio, ma tali associazioni sono costrette ad attendere mesi o anni per ottenere i rimborsi mentre pagano cash manutenzioni dei mezzi, assicurazioni e rimborsi spese. Per tale motivo – conclude Ciampi – la risposta che arriva dal direttore generale della Protezione civile campana e dal suo capo staff appare del tutto insoddisfacente”.