Domenica 26 marzo è tornata l’ora legale. Abbiamo spostato le lancette dell’orologio di 60 minuti in avanti e dovremo adattarci a questo nuovo ritmo. C’è chi lo fa con più semplicità e chi invece si adatta più lentamente. È un’ora di sonno in meno che ci costringe ad alzarci un’ora prima ma anche a beneficiare di un’ora di luce in più. Fa bene all’ambiente e al portafogli e impatta su diversi ambiti della nostra vita. Mantenere l’ora legale permette di risparmiare energia e quindi emissioni di anidride carbonica, visto che circa l’80% dell’energia viene prodotta da fonti fossili.
E per questo aumentano quelli che la vorrebbero tenere tutto l’anno, come la Società di medicina ambientale (Sima), che sostiene questa proposta tramite una petizione online il cui link è: https://chng.it/VGJgPps4VK. Con l’ora legale, dice Alessandro Miani presidente della Sima, si ha una riduzione di 200 mila tonnellate di CO2 che è paragonabile alla CO2 che si può assorbire piantando ogni anno dai 2 ai 6 milioni di alberi e un risparmio in bolletta elettrica per tutti gli italiani stimato in 382 milioni di euro basandosi sui dati Terna che stimano uno storico di consumi all’anno di 720 milioni di kWh. Inoltre l’ora legale apporta vantaggi sociali, che secondo una sperimentazione fatta alcuni anni fa negli Stati Uniti fa diminuire reati come aggressioni, stupri e furti.
La possibilità di esporci di più alla luce solare fa aumentare nel nostro organismo la produzione della serotonina che è l’ormone della felicità e fa aumentare la possibilità di fare attività fisica all’aperto. Sarebbe ora che non si tornasse più all’ora solare.
Michele Zarrella