“Gli irpini non rinunciano agli acquisti di Natale, ma il quadro generale di perdurante incertezza economica e sociale si avverte anche nella spesa per le feste, che in quest’ultima settimana si avvia ad uno sprint finale”: lo dice Giuseppe Marinelli, presidente provinciale di Confesercenti Avellino.
“Se un terzo dei potenziali regali – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria – sono stati già acquistati durante le promozioni del black friday, in gran parte tramite le grandi piattaforme di vendita sul web, drenando risorse che potevano essere distribuite sui territori, tradizionalmente sono gli ultimi giorni che precedono il Natale a determinare l’esito commerciale della stagione”.
“Dai segnali che ci giungono dalla rete degli esercizi aderenti e dall’osservatorio nazionale, una accelerazione dei consumi è già in atto, soprattutto tra i percettori della Tredicesima, e si sta rivolgendo principalmente verso i negozi fisici, di grandi e piccole dimensioni”.
“In particolare, secondo i dati del sondaggio Ipsos, commissionato da Confesercenti, il 46% degli acquirenti si indirizza presso un negozio, di vicinato o in un centro commerciale, il 10% in un negozio monomarca di una grande catena e il 4% in un mercato o mercatino”.
“Oltre ai prodotti enogastronomici che saranno presenti sulle tavole della festa, che guadagnano spazio anche sotto l’albero di Natale, le categorie merceologiche preferite per i regali, come gli anni precedenti, sono soprattutto abbigliamento e accessori, che interessano il 47% degli acquirenti. Un ulteriore 19%, inoltre, comprerà calzature. In vetta alla classifica dei regali più ricercati, per la compilazione della quale era possibile esprimere più opzioni nel sondaggio demoscopico, ci sono i prodotti di cosmetica, che conquistano il 42% delle indicazioni, con una preferenza per i profumi”.
“Chiudono il podio giochi e giocattoli, indicati dal 37% degli intervistati: videogiochi, bambole e bambolotti, giochi in scatola e da tavola restano le categorie più scelte. Tra i cinque doni più gettonati anche libri e prodotti editoriali (33%) e tecnologia (32%), anche se in quest’ultimo caso si prediligeranno gadget e doni di costi più contenuti. Il 30% si indirizzerà invece su un regalo gastronomico, il 23% su un prodotto da enoteca”.
“Da parte nostra – conclude Marinelli – auspichiamo che la spesa di questi giorni possa indirizzarsi soprattutto verso i negozi di vicinato, che rappresentano un valore aggiunto per la vivibiltà dei centri urbani, e sui prodotti locali, che trainano l’economia della provincia, di cui la nostra terra è ricca, con tante eccellenze”.