Uno dei sequestri di droga più importanti avvenuti in Irpinia: ben tre quintali di sostanza stupefacente scovati a Santa Lucia di Serino. La brillante operazione è stata compiuta dalla Guardia di Finanza. In manette è finito un 38enne incensurato del paese del Serinese, trovato in possesso di trecento chilogrammi tra cocaina, hashish e metanfetamins. L’uomo, un agricoltore di 38 anni incensurato è difeso dall’avvocato Alberico Villani.
Ad arrestarlo sono stati i militari del Nucleo Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Avellino. Lo hanno sorpreso durante un controllo del territorio. La droga era contenuta in una valigia di juta. Stava uscendo dal portone di casa ed è stato fermato. È stato proprio l’atteggiamento del 38enne a insospettire i finanzieri che hanno proceduto alla perquisizione personale scovando la sostanza stupefacente. Successivamente l’ispezione è stata estesa all’abitazione dove è stata rinvenuta altra droga. Sono stati sequestrati, dunque, 300 chilogrammi di droga tra hashish, cocaina e metanfetamina oltre al materiale per il confezionamento e un bilancino di precisione.
I sacchi erano ben confezionati, ma senza particolari accorgimenti di occultamento”, ha spiegato il tenente colonnello Mario Aliberti durante la conferenza stampa di questa mattina. “Questo fa pensare che il soggetto si sentisse molto sicuro nel muoversi e nell’operare. Dopo il controllo, abbiamo immediatamente avvisato l’autorità giudiziaria, che ha disposto l’arresto”.
“In questo caso non si può parlare di spaccio, ma di traffico di un certo rilievo,” ha chiarito il colonnello Leonardo Erre, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Avellino. “L’area potrebbe essere utilizzata non solo come territorio di transito, ma anche come punto di stoccaggio di ingenti quantitativi di droga. Operazioni di questo tipo non possono essere attribuite a una sola persona: si deve necessariamente parlare di criminalità organizzata. È evidente che la sostanza sia arrivata sul nostro territorio con l’intento di essere successivamente distribuita — ha aggiunto Erre — e queste fasi saranno oggetto di ulteriori approfondimenti”.
Sul 38enne arrestato il comandante provinciale specifica che si tratta di “un profilo tipico di chi vive in un contesto normale, con una vita apparentemente regolare — ha commentato Erre — ma può accadere che persone senza precedenti scelgano la via del guadagno facile. In ogni caso, le indagini stabiliranno se agiva da solo o come parte di una rete più ampia. Il soggetto è un agricoltore e questo lo rendeva ancora più insospettabile. Tuttavia, per esperienza, posso dire che quantitativi di questa portata vengono generalmente acquistati attraverso le cosiddette ‘piazzate’: le organizzazioni raccolgono fondi per comprare grandi carichi e poi smistarli. Dobbiamo ora capire chi abbia effettuato questa operazione e con quali canali”.
“>All’ingrosso, l’hashish vale circa 2.000 euro al chilo. Parliamo quindi di un valore complessivo di circa 600.000 euro. Alla produzione, il costo scende a circa 800 euro, ma il valore cresce con la distribuzione”. È stata rinvenuta anche una quantità di cocaina, molto più ridotta, ma dal valore elevatissimo: “Anche pochi grammi valgono decine di migliaia di euro, a seconda della purezza”.
Il ritrovamento di metanfetamina, invece, potrebbe indicare l’emergere di un nuovo mercato di sostanze sintetiche in Irpinia, ha osservato Aliberti. “È una sostanza non comune in zona, e questo è un dato che non sottovalutiamo”.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Avellino, proseguono per accertare la provenienza della droga e i canali di approvvigionamento. “Dovremo effettuare tutti gli accertamenti di rito — ha spiegato Aliberti — e, data la delicatezza dell’inchiesta, il segreto istruttorio resta in vigore. L’obiettivo è risalire alla rete di distribuzione e ai soggetti coinvolti”.