I metalmeccanici tornano in piazza, riprende la protesta per il nuovo contratto. Con le otto ore di sciopero proclamate da Fim, Fiom e Uilm per domani, venerdì 20 giugno, salgono complessivamente a 40 le ore di mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori che chiedono la riapertura della trattativa con Federmeccanica e Assistal per il rinnovo del contratto collettivo nazionale. A Napoli, dove è prevista anche una delegazione dalla provincia, la manifestazione con il corteo partirà da piazza Mancini alle 9:30 e raggiungerà piazza Matteotti dove ci saranno gli interventi delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici, dei segretari generali di Fim Cisl e Uilm Campania, Giuseppe Di Francesco e Crescenzio Auriemma con le conclusioni del segretario generale Fiom Cgil, Michele De Palma.
Nel mirino della protesta ci saranno Federmeccanica e Assistal che continuano a ignorare le richieste avanzate dal sindacato. In riferimento al salario, ad esempio, il sindacato sottolinea come sia stata “respinta la richiesta di aumento di 280 € (livello C3). Nessun aumento definito, ma tutto legato all’andamento dell’inflazione”. Così come il sindacato sottolinea il “peggioramento della clausola di salvaguardia, posticipando di 6 mesi parte dell’aumento sui minimi contrattuali. Nessuna modifica alla clausola di assorbimento degli aumenti contrattuali”. Nessuna soluzione anche sui premi di risultato. Le segreterie di Fim, Fiom e Uil parlano infatti di “soluzioni inadeguate per chi lavora in aziende senza contrattazione aziendale”. In riferimento all’orario di lavoro, non si registra “nessuna apertura sulla riduzione dell’orario e sulla regolamentazione dello smart-working e nessuna disponibilità a riconoscere permessi per conciliare tempi di vita e di cura dei figli e dei genitori”.
Per il sindacato irpino sarà anche l’occasione per l’ennesimo appello alla politica e alle istituzione sulla complessa situazione di crisi dell’industria che ha registrato, dal 2008 ad oggi, la chiusura di circa 40 attività metalmeccaniche con relativa perdita di 2000 posti di lavoro. La punta dell’iceberg è sicuramente la vertenza ArcelorMittal. In gioco c’è il futuro di uno degli stabilimenti storici della provincia e, soprattutto, il destino dei 67 lavoratori impiegati nello stabilimento di Luogosano. Martedì 24 Giugno è previsto un nuovo incontro in Regione, convocato dall’Assessore alle Attività Produttive Antonio Marchiello. Il giorno prima sindacato e lavoratori potrebbero avere la possibilità di incontrare il Ministro Matteo Piantedosi, che dovrebbe essere in Irpinia per una visita istituzionale allo stabilimento Omi di Lacedonia. Il tempo stringe: a fine mese si chiuderà infatti la procedura di licenziamento collettivo e, il 31 luglio, lo stabilimento chiuderà i battenti. La soluzione alla quale si sta lavorando su più fronti, è l’ingresso di un nuovo imprenditore disponibile a rilanciare l’attività produttiva a Luogosano.